Teramo, donna si suicida in carcere
Ieri un altro detenuto si era tolto la vita
Una 55enne si è impiccata con un lenzuolo alla finestra della sua cella. Il sindacato della polizia rilancia l'allarme: Penitenziari sovraffollati. Non si sta facendo nulla per fronteggiare l'emergenza"
TERAMO - Ancora un detenuto che si toglie la vita in carcere, a Teramo. Ne dà notizia il sindacato di polizia, sottolineando che la tragedia è avvenuta a sole 24 ore da un altro suicidio nello stesso penitenziario. La vittima si chiamava Tereke Lema Alefech, etiope di 55 anni. Si è impiccata legando un lenzuolo alla finestra della sua cella. A marzo era stata condannata a 18 anni per l'omicidio di un'altra donna.Subito dopo il delitto Tereke Lema Alefech aveva già detto di volersi suicidare. Ed era anche stata ricoverata in ospedale per ferite da autolesionismo. Una perizia medica specialistica l'aveva però definita capace di intendere e volere, respingendo la tesi della difesa parlava di precarie condizioni psichiche della donna.
Ieri nello stesso carcere si era tolto la vita un pescarese di 44 anni. Anche lui impiccandosi alle sbarre della cella in cui era rinchiuso. Da poco meno di un mese, l'uomo era stato trasferito a Teramo per motivi sanitari legati a una probabile patologia psichiatrica. Tentativo di suicidio anche nella struttura di detenzione di Mammagialla, a Viterbo. Un detenuto ha cercato di togliersi la vita nella sua cella nel primo pomeriggio di oggi. L'uomo è stato soccorso dagli agenti e trasportato all'ospedale cittadino, dove è stato ricoverato in codice rosso. Le sue condizioni, secondo quanto si è appreso, sono gravi.
Il sindacato. "La questione dei frequentissimi suicidi in carcere ci allarma e rinnoviamo le nostre preoccupazioni al riguardo: non vediamo provvedimenti concreti per fronteggiare questa costante e frequente criticità penitenziaria" ha dichiarato Donato Capece, segretario del Sappe. "Il triste episodio è l'ennesima dimostrazione dei drammi umani che quotidianamente si compiono nei sovraffollati penitenziari italiani - sostiene il segretario - con un sovraffollamento di oltre 66 mila detenuti in carceri costruite per ospitarne a malapena 43 mila, con 7mila poliziotti penitenziari in meno negli organici".
Il segretario del Sappe ricorda poi alcuni dati: "Nel 2011 in Italia ci sono stati 734 ferimenti, 3455 colluttazioni, 5693 atti di autolesionismo, 1003 tentati suicidi, 63 suicidi dei quali 27 di stranieri, 102 decessi per cause naturali. Se gli agenti non potranno controllare stabilmente le celle - avverte Capece - le eventuali responsabilità non potranno essere le loro ma di chi quella nota circolare ha firmato, il capo dell'amministrazione penitenziaria Giovanni Tamburino". "Con il caldo soffocante di queste settimane la situazione nelle carceri è tesa. Bisogna aumentare il ricorso alle misure alternative alla detenzione", conclude Capece .
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