martedì 14 luglio 2020

pc 14 luglio - In Libia i profitti legati al petrolio tengono accesa la miccia pronta a scoppiare

Per l'Italia imperialista è sempre l'ENI a dettare la linea di politica estera

L'esportazione del petrolio della Libia è stato nuovamente bloccato da Haftar e dalle potenze imperialiste/stati reazionari che lo sostengono (Russia, Francia, Egitto e Emirati Arabi Uniti innanzi tutto) probabilmente in funzione di un nuovo negoziato con i governi imperialisti e la Turchia (che sostiene il governo fantoccio-filoONU di Sarraj) per ottenere un peso maggiore nel controllo e nei profitti legati all'estrazione/distribuzione degli idrocarburi.
I governi imperialisti, in particolare quello italiano, avevano esultato per l'arrivo, venerdì scorso, dei 730.000 barili di petrolio greggio da Es Sider, il più grande porto del paese, inviati in Italia, petrolio che era già stato immagazzinato e acquistato prima della chiusura imposta da Haftar. Come contropartita il governo e il parlamento hanno  rifinanziato la cosiddetta guardia costiera libica che deporta i rifugiati in campi di concentramento, proprio nello stesso giorno, l'8 luglio,  in cui Descalzi incontrava al-Sarraj e il presidente della Noc.


dall'agenzia Agi: 
13 luglio
"Difendere con i denti gli asset geostrategici" in Libia, dice Di Maio
8 luglio
Libia: Descalzi incontra al-Sarraj e il presidente della Noc
"L'ad di Eni ha confermato al presidente del consiglio presidenziale libico il pieno impegno della società per quanto riguarda le attività operative e progettuali nel Paese e ha rinnovato l'impegno nel campo sociale per supportare la Noc nella risposta contro la pandemia di Covid-19. 
L'ad di Eni ha anche incontrato in un bilaterale il presidente della Noc, Mustafa Sanalla, con il quale ha fatto il punto della situazione sullo stato dei progetti in corso e futuri di Eni in Libia. Particolare attenzione, rileva la nota, e' stata dedicata ai progressi del mega progetto Structures A&E che consentirà di estendere il plateau di produzione di Bahr Essalam nei prossimi anni e assicurerà l'approvvigionamento di gas al mercato locale, di cui Eni continuerà nei prossimi anni a essere il principale fornitore. Inoltre, Noc ed Eni stanno valutando la possibilità di sviluppare ulteriormente il giacimento di Bouri, e in particolare le aree non sviluppate Ovest e Nord, con l'obiettivo di sfruttarne pienamente il potenziale".

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