Il poeta rivoluzionario militante Varavara Rao, incarcerato per i fatto di Elgar Parishad, è risultato positiva a test Covid-19.
Rao e altri otto attivisti sono stati arrestati perchè presunti responsabili degli incidenti di collegamento Elgar Parishad, inizialmente indagato dalla polizia di Pune e successivamente trasferito alla National Investigation Agency. L'accusa è che i discorsi incendiari fatti al raduno di massa di Elgar Parishad tenutosi a Pune il 31 dicembre 2017, secondo la polizia, hanno scatenato le violenze del giorno successivo preso il mausoleo di guerra di Koregaon-Bhima alla periferia occidentale della città di Maharashtra.
Solo lunedì scorso Rao, 81 anni, era comparso davanto all'Alta corte di Bombay richiedendo la libertà su cauzione per l'aggravamento delle condizioni di salute e i rischi derivanti dalla pandemia COVID-19, ma la richiesta è stata rigettata.
Lo stesso 13 luglio Rao è stato portato in ospedale dal carcere centrale di Taloja e ricoverato nel dipartimento di neurologia dopo aver lamentato di vertigini.
Il 14 il sovrintendente del JJ Dr. Sanjay Surase ha affermato che dovevano essere condotti alcuni test e indagini, senza rivelare ulteriori dettagli.
I familiari avevano lanciato l'allarme l'11 luglio, dopo l'ultima telefonata ricevuta, riferendo che Rao era stato incoerente e delirante, raccontando dei funerale dei suoi genitori, tenutisi, rispettivamente 40 e 60 anni fa.
Il ricorso di Rao contro il rifiuto della libertà su cauzione per ragioni di salute avrebbe dovuto tenersi oggi.
Rao e altri otto attivisti sono stati arrestati perchè presunti responsabili degli incidenti di collegamento Elgar Parishad, inizialmente indagato dalla polizia di Pune e successivamente trasferito alla National Investigation Agency. L'accusa è che i discorsi incendiari fatti al raduno di massa di Elgar Parishad tenutosi a Pune il 31 dicembre 2017, secondo la polizia, hanno scatenato le violenze del giorno successivo preso il mausoleo di guerra di Koregaon-Bhima alla periferia occidentale della città di Maharashtra.
Solo lunedì scorso Rao, 81 anni, era comparso davanto all'Alta corte di Bombay richiedendo la libertà su cauzione per l'aggravamento delle condizioni di salute e i rischi derivanti dalla pandemia COVID-19, ma la richiesta è stata rigettata.
Lo stesso 13 luglio Rao è stato portato in ospedale dal carcere centrale di Taloja e ricoverato nel dipartimento di neurologia dopo aver lamentato di vertigini.
Il 14 il sovrintendente del JJ Dr. Sanjay Surase ha affermato che dovevano essere condotti alcuni test e indagini, senza rivelare ulteriori dettagli.
I familiari avevano lanciato l'allarme l'11 luglio, dopo l'ultima telefonata ricevuta, riferendo che Rao era stato incoerente e delirante, raccontando dei funerale dei suoi genitori, tenutisi, rispettivamente 40 e 60 anni fa.
Il ricorso di Rao contro il rifiuto della libertà su cauzione per ragioni di salute avrebbe dovuto tenersi oggi.
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