Tsipras – Syriza ha vinto la sua
sfida elettorale. Ha raccolto il consenso delle masse popolari
stanche della politica di sacrifici e miserie imposta dalla Trojka in
questi anni, un selvaggio scaricamento della crisi che ha ridotto la
Grecia ad essere sempre più povera e che ha salvato finora banche e in parte i
padroni. Una selvaggia crisi che ha trovato nelle masse greche una
risposta di lotta generale, di assedi e attacchi al parlamento e alle
istituzioni. Quindi, dietro il successo di Syriza vi sono
innanzitutto le masse.
Per questo proletari comunisti – PCm
Italia considera innanzitutto questo risultato un frutto della lotta
delle masse.
Non era facile né scontato. Le forze
politiche corrotte e legate alla finanza europea e interna, alla
speculazione e alla corruzione hanno cercato di impedire e frenare
questo risultato elettorale. Hanno alimentato la più pericolosa
delle formazioni fasciste europee, Alba dorata, che ha cercato con la
demagogia e la violenza antimmigrati e antisinistra di occupare uno
spazio rilevante nella scena politica e di imporre una opzione
fascista nella crisi del paese.
Sono le masse, e ancor più la gioventù
proletaria, studentesca, ribelle che hanno in prima fila combattuto i
fascisti, la polizia infiltrata, lo Stato che li difende.
Syriza ha trovato vantaggio nella
radicalità dell'azione delle masse e della ribellione giovanile e
l'ha capitalizzata e usata sul piano elettorale.
Il risultato delle elezioni in Gracia è
rilevante se si pensa che anche la lista “comunista” ha raggiunto
un risultato significativo, neanche questo scontato in un
clima di forte polarizzazione.
Il vento che viene dalla Grecia è
comunque un vento di cambiamento e di messa in discussione del grande
capitale e dell'imperialismo europeo.
Naturalmente ora siamo a un nodo
cruciale. Tsipras-Syriza non sono una forza rivoluzionaria, ma una
nuova socialdemocrazia.
Il suo programma è illusorio nei suoi
aspetti giusti che vanno a favore delle masse, e realizzabile solo
nella sua parte, per così dire, pragmatica, di cui Tsipras si vanta,
e che gli è riconosciuto, di conciliazione degli interessi della
borghesia greca con gli interessi delle borghesie europee, Germania
in testa (Tsipras ha fatto dichiarazioni di massima apertura alle
ultime scelte della BCE di Draghi).
Questa conciliazione non può cambiare,
se non in piccoli particolari, le condizioni di vita delle masse. Non
può dare ad esse un lavoro, una casa, un salario per vivere, una
sanità decente e meno che mai può ridare ad esse il potere reale di
decidere sul proprio presente e sul proprio futuro.
Per questo, se può apparire l'esito di
una lotta, la vittoria di Tsipras ne è una tappa e deve essere un nuovo inizio.
Se la vittoria elettorale ferma le
lotte, le masse e innanzitutto i proletari, i giovani, perderanno, e i destini di Syriza
saranno quelli di tutte le socialdemocrazie, coprire il capitale,
servire il capitale, rappresentare il capitale nel conflitto tra
Stato borghese e masse.
Ma un altro problema comincia ad
apparire chiaro e con l'ascesa di Syriza lo sarà ancora di più. La
Grecia è in un contesto internazionale di nuova tendenza alla guerra
e diviene un paese di trincea nella contesa tra paesi imperialisti
occidentali, Usa in testa, e Russia, già alle prese con la crisi
alle sue porte in Ucraina.
La Grecia confina con una delle più feroci e in ascesa potenze regionali, la Turchia, che come puntello della Nato da un lato e capitalismo in proprio dall'altro, ha sempre giocato un ruolo di controllo e di aggressione verso la Grecia.
La Grecia confina con una delle più feroci e in ascesa potenze regionali, la Turchia, che come puntello della Nato da un lato e capitalismo in proprio dall'altro, ha sempre giocato un ruolo di controllo e di aggressione verso la Grecia.
La contesa interna in Grecia si sposa, quindi, con la situazione internazionale, unendo gli aspetti di lotta di
classe, lotta rivoluzionaria per il socialismo e lotta di liberazione
antimperialista. Le tradizioni golpiste e fasciste in Grecia,
sostenute dalla Nato, sono state un carattere permanente in Grecia.
Rispetto a tutto questo, Syriza è una barca in un mare in tempesta,
un vaso di coccio tra vasi di ferro.
Proletari comunisti – PCm Italia
sostiene i proletari e le masse che oggi gioiscono come tutte le
forze che vogliono che la lotta continui, che la ribellione continui,
contro imperialismo, capitalismo e reazione.
I giorni futuri, in Grecia, saranno
giorni difficili. Bisogna avere fiducia nelle masse, costruire il
partito comunista marxista leninista maoista nel fuoco della lotta di
classe in stretto legame con le masse, realizzare un fronte unito che
raccolga le masse che hanno votato Syriza, costruire una forza
combattente per rispondere alla reazione fascista, allo Stato
borghese, alle truppe dirette o occulte dell'imperialismo Nato e del
loro gendarme nell'area, la Turchia di Erdogan
Nessun commento:
Posta un commento