Di respirare la stessa aria… Intorno alle rivolte nelle carceri milanesi
Se sull’intero territorio nazionale viene sospesa la normalità e l’unica logica di governo è la paura, come pensiamo si possa vivere questa situazione nelle carceri, dove tale sospensione e tale logica sono la norma quotidiana?
Domenica 8 marzo 2020 una serie di rivolte ha scosso l’intero sistema penitenziario italiano, con scene che i più hanno visto solo in reperti fotografici in bianco e nero. La dura reazione di Stato, che ha soffocato nel sangue le proteste dei detenuti, è avvolta dal silenzio o dalle false notizie diffuse per screditare le proteste.
In questi giorni concitati sotto le carceri, abbiamo conosciuto alcuni famigliari dei detenuti di Opera, in apprensione per quanto sta accadendo e per il blocco di ogni canale di comunicazione tra dentro e fuori. Ne è nata una bella chiacchierata sulle ragioni della rivolta che hanno radici ben più profonde dell’attuale emergenza sanitaria in corso.
Domenica 8 marzo 2020 una serie di rivolte ha scosso l’intero sistema penitenziario italiano, con scene che i più hanno visto solo in reperti fotografici in bianco e nero. La dura reazione di Stato, che ha soffocato nel sangue le proteste dei detenuti, è avvolta dal silenzio o dalle false notizie diffuse per screditare le proteste.
In questi giorni concitati sotto le carceri, abbiamo conosciuto alcuni famigliari dei detenuti di Opera, in apprensione per quanto sta accadendo e per il blocco di ogni canale di comunicazione tra dentro e fuori. Ne è nata una bella chiacchierata sulle ragioni della rivolta che hanno radici ben più profonde dell’attuale emergenza sanitaria in corso.
In questo secondo podcast audio, il racconto e le riflessioni a caldo sulla rivolta di San Vittore da parte di un compagno attivo in un collettivo di supporto ai prigionieri.
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