giovedì 12 marzo 2020

pc 12 marzo - Le proteste dei lavoratori - personale Ata

La ribellione di segretari e bidelli: "Le scuole sono chiuse, fate stare a casa anche noi"

Viste le disposizioni del governo sul rimanere a casa
Studenti e docenti a casa, ma le scuole restano aperte. Dopo la proroga dello stop fino al 3 aprile tra il personale Ata, segreterie, tecnici e bidelli (che ora sono chiamati assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici) serpeggia il malumore per la scelta di farli andare ad aprire le sedi nonostante l'obbligo di restare a casa per ridurre il contagio da nuovo coronavirus. “L'accesso è vietato agli esterni, compresi gli studenti. Le cosiddette operazioni di sanificazione si sono concluse e non capiamo perché noi dobbiamo continuare a venire se l'invito e a lavorare da casa e ridurre al minimo gli spostamenti” si domanda un assistente tecnico del liceo Curie di Collegno. Non è l'unico, da più parti arrivano richieste perché le scuole siano chiuse del tutto e non ci sia solo la sospensione della didattica.
Una situazione che accomuna ormai tutta Italia, ma che nelle zone del Nord dove il contagio corre più veloce preoccupa: “C'è chi deve attraversare due o tre comuni con i mezzi pubblici per raggiungere la sua sede – denuncia il tecnico – Qui c'è chi arriva da Rivoli, da Torino, ma anche da zone più lontane”. I L'indicazione del ministero è quella che se hanno ferie arretrate le persone che stanno a casa le smaltiscano, sennò comunque vadano a lavorare solo nei giorni in cui sono in turno e negli altri non si muovano, ma siano comunque retribuite”.

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