Da una denuncia di assistenti di volo
Per noi assistenti di volo NESSUNA
MASCHERINA.
Per noi NESSUNA precauzione, nessuna tutela.
...Sono state decretate misure urgenti di
contenimento del contagio da Coronavirus che DOVREBBERO interessare
tutti i luoghi, in particolare quelli altamente popolati e ovviamente
anche i mezzi di trasporto pubblico
• gli assistenti di volo sono
personale qualificato e certificato a livello internazionale a
svolgere compiti di pronto soccorso a bordo degli aerei e assistenza
durante un’emergenza, così come specificato dall’attestato
internazionale “Cabin Crew Attestation” valido a livello europeo,
di cui ognuno deve essere in possesso (Reg. (UE) n. 1178/2011).
• in merito al rischio biologico di
esposizione potenziale durante il lavoro, sia in situazioni
ordinarie, sia straordinarie, gli assistenti di volo sono
“soccorritori non sanitari dell’emergenza”, così come
descritto nel relativo manuale informativo INAIL
• è noto che gli aerei, quali mezzi
di trasporto pubblico, DOVREBBERO rientrare tra i tipici ambienti di
lavoro indoor e come tali DOVREBBERO essere dotati di una valutazione
tecnico scientifica e di un approccio che non può essere quello
tipico di igiene industriale, così come specificato dall’istituto
superiore di Sanità, Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione
Primaria;
• le mansioni degli assistenti di
volo - addetti alle emergenze e al primo soccorso - si possono
svolgere in condizioni difficili e imprevedibili con molti pericoli
per la sicurezza degli assistenti di volo stessi, nella loro veste di
soccorritori, anche per la tutela dei passeggeri trasportati;
• le emergenze che possono capitare
in aereo espongono sempre il personale di cabina al rischio
biologico, anche derivante da malattie di origine ematica, oltre che
respiratoria e che al momento è di primaria importanza il lavoro
comune, di tutti i cittadini e addetti alle emergenze e al primo
soccorso, di ridurre il rischio di contagio;
• il modello di business di alcune
compagnie aeree molto potenti, come la mia, non prevedono misure
igieniche adeguate a minimizzare il rischio biologico, in particolare
per l’assenza di pulizie durante i transiti dell’aeromobile,
diversamente da quanto avviene nelle principali compagnie aeree di
linea;
• le condizioni igieniche degli
aeromobili sono precarie, in particolare perché cabina e bagni
vengono utilizzati in modo promiscuo anche da più di 1600 persone,
in un giorno, senza che avvenga alcuna igienizzazione;
• nemmeno in questa circostanza, la
mia compagnia ha ritenuto che fosse necessario aggiornare le
procedure, nonostante il Governo italiano abbia anche chiesto
esplicitamente di adottare interventi straordinari di sanificazione
dei mezzi, soprattutto se a lunga percorrenza;
• queste carenze sono state segnalate
e documentate prontamente in tutte le sedi aziendali, e anche
istituzionali, SENZA che sia stata trovata alcuna misura di
miglioramento.
Nessun organo di vigilanza si è
nemmeno degnato di dare un segno di riscontro e così nemmeno i
governatori delle regioni dove io e i miei colleghi lavoriamo.
la mia compagnia ha anche impedito
agli assistenti di volo l’utilizzo dei guanti monouso, ma ne ha
contingentato L uso, non permettendoci di minimizzare il più
possibile il rischio di contagio, per se e per gli altri.
• queste carenze diventano oggi ancor
più rilevanti se si pensa alla necessità di contenimento del contagio di un virus
ritenuto particolarmente infettivo.
Molti miei colleghi sono entrati in
contatto diretto con passeggeri che hanno contratto il coronavirus e
molti miei colleghi hanno contratto il CORONAVIRUS è trasmesso ai
loro cari.
• Gli assistenti di volo, per lavoro,
si muovono costantemente all’interno di tutto l’aereo, determinando una maggiore esposizione e l’impossibilità di
localizzare il contagio;
• nessun assistente di volo che
lavora nella nostra compagnia può avere la certezza degli
spostamenti effettuati all’interno dell’aereo dalla persona
infetta, non conoscendone nemmeno i dettagli, ma gli assistenti di
volo vengono obbligati a tornare a volare, anche se potenzialmente
infetti, pena il rischio di perdita del posto di lavoro.
La mia compagnia chiuderà le
operazioni in Italia, per forza di cose, ma all'estero continuerà a
veicolare I contagi.
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