Mancano posti letto e personale sanitario, tutto il paese è "zona rossa", il diritto di sciopero e di manifestazione negati, le carceri ancora più lager di Stato con il blocco delle visite e con il sovraffollamento... eppure gli Stati imperialisti, Italia compresa, partecipano alla più grande esercitazione della NATO in Europa
formiche
Defender Europe, ecco la più grande esercitazione (con un occhio al virus).
Comincerà all’inizio di aprile un’esercitazione colossale che l’Esercito americano definisce il più grande spiegamento di truppe Usa in Europa negli ultimi 25 anni. Neanche un'epidemia può fermare un'operazione di tale portata
Un’esercitazione colossale non viene annullata neanche per un’epidemia e così già dalla fine di febbraio è cominciato l’arrivo delle truppe statunitensi per l’esercitazione Defender Europe 20, che l’Esercito americano definisce il più grande spiegamento di truppe Usa in Europa negli ultimi 25 anni e che comincerà all’inizio di aprile: saranno 30mila militari americani (di cui 20mila direttamente dagli Stati Uniti) e 7mila di 17 Paesi membri della Nato tra cui l’Italia a testare la propria capacità di
reazione a qualunque minaccia nei confronti del Vecchio Continente. Già nell’autunno scorso, quando l’esercitazione fu annunciata, ci furono segnali di nervosismo da Mosca e nei giorni scorsi il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha detto che “è ormai chiaro che la Nato non ha interesse a ridurre le tensioni che caratterizzano i rapporti con la Russia: le esercitazioni Defender 2020 lo dimostrano”.
Il coronavirus non è sottovalutato. Nei giorni scorsi a Zagabria il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, disse che per ora tutto proseguirà come programmato, la situazione epidemica viene monitorata e ci potranno essere cambiamenti in caso di necessità. Stoltenberg citò espressamente l’Italia che, nonostante l’alto numero di contagiati, sta ugualmente partecipando all’esercitazione di sommergibili Nato Dynamic Manta che riguarda 10 nazioni. Lo Us Army ha comunque precisato che “le nostre forze armate sono in buona salute” insieme con i loro familiari e gli impiegati civili, e che la situazione è costantemente monitorata. Si tratta di decine di migliaia di persone, compresi i civili delle varie nazioni europee in qualche modo a contatto, e finora sono confermati anche i concerti che fino al 12 marzo terranno in Polonia e in Germania la US Army Europe Rock Band e la Nato Shape Rock Band.
La maggior parte dei 20mila soldati in arrivo dagli Stati Uniti sbarcherà in 7 aeroporti. Ne fanno parte 6mila unità della Guardia nazionale provenienti da 15 Stati. Tra gli arrivi, i primi reparti dal porto di Savannah a quello tedesco di Bremerhaven, con la 2° Brigata Combat Team e la 3° Divisione di Fanteria, e il 28 febbraio in Polonia le prime due colonne motorizzate con diverse altre previste successivamente. In Lettonia è prevista un’esercitazione congiunta dei parà della Brigata Folgore con quelli della 173esima Brigata di stanza in Veneto. In tutto sono interessati 4 porti e 10 aeroporti europei.
Le esercitazioni coinvolgeranno 10 nazioni. Velocizzare i movimenti delle truppe è uno dei temi che i vertici militari si pongono da tempo e il generale Tod D. Walters, comandante delle forze Usa in Europa e Comandante supremo alleato in Europa, ha assicurato che i convogli di Defender Europe 20 si muoveranno agilmente lungo 4mila chilometri perché “l’Ue, la Nato e il Comando europeo degli Stati Uniti hanno lavorato insieme per migliorare le infrastrutture”.
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