USO DI MASCHERINE PROTETTIVE PER LE VIE
RESPIRATORIE DA SARS-CoV-2
Sulle mascherine, grande è la confusione sotto il
cielo... Confusione anche pilotata per ovvi motivi
economici.
Provo a fare chiarezza.
Le mascherine dette “FACCIALI FILTRANTI”
classificate FFP2 (N95 se vengono dagli USA, KN95 se vengono dalla Cina) o FFP3
SENZA VALVOLA impediscono il passaggio di aria e quindi delle goccioline
contenenti SARS-CoV-2 sia in ingresso che in uscita. Quindi sono sicure sia per
chi le indossa, che per chi gli è vicino.
Le mascherine dette “FACCIALI FILTRANTI”
classificate FFP2 (N95 se vengono dagli USA, KN95 se vengono dalla Cina) o FFP3
CON VALVOLA impediscono il passaggio di aria e quindi delle goccioline
contenenti SARS-CoV-2 in ingresso,
ma non in uscita (proprio per la presenza
della valvola, che espelle l’aria espirata per evitare condensa all’interno del
facciale stesso). Quindi sono sicure per chi le indossa, ma non che per chi gli
è vicino.
Le “MASCHERINE CHIRURGICHE” proteggono da schizzi
diretti (starnuto, tosse), ma non dai virus presente negli ambienti di lavoro o
in zone a rischio.
Hanno solo una protezione parziale in quanto non
sono sigillate sul viso come i facciali filtranti, ma lasciano spazi aperti sui
fianchi.
Vanno quindi bene in ambiente resi asettici da
precedente disinfezione (ad esempio sale operatorie, dove servono soprattutto
perché chirurghi e infermieri non infettino con tosse e starnuti i pazienti).
Hanno quindi solo la funzione di proteggere chi è
vicino a chi le indossa, ma non per chi le indossa, proprio per la loro
mancanza di completa aderenza al volto.
Tutte le mascherine di cui sopra (secondo Direttiva
comunitarie), devono essere realizzati secondo specifici requisiti di salute.
I facciali realizzati in Europa devono riportare
stampate sopra le seguenti diciture CE, UNI EN 149, FFP2 (o FFP3), quelle
realizzati in paesi extra Europa devono riportate stampigliate NIOSH N95 (USA)
o simile a seconda del paese di provenienza.
Le mascherine chirurgiche non devono portare
nessuna stampa, ma devono essere contenute in una scatola indicante le norme di
riferimenti, altrimenti il loro potere filtrante non è garantito.
Le mascherine “fai da te”, le sciarpe, i
fazzolettini di carta non danno alcuna garanzia di protezione da virus.
Un’ultima osservazione, senza entrare nel dettaglio
normativo.
Trattandosi di DPI che proteggono le vie
respiratore e che rientrano nel gruppo dei cosiddetti DPI “salvavita” il
lavoratore deve essere informato e “addestrato” (cioè con prove pratiche) al
loro utilizzo, soprattutto per insegnare un corretto posizionamento sul volto
per garantire una perfetta aderenza al volto.
So che è fantascienza (non solo in questo momento),
ma è quello che dice il D.Lgs. 81/08.
Marco Spezia
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