I braccianti migranti della Piana di Gioia Tauro non hanno diritto di proteggersi, Nei ghetti in cui sono costretti a vivere manca tutto. Non ci sono guanti, mascherine, igienizzanti, per tentare di evitare i contagi; non c'è modo di stare distanti almeno un metro gli uni dagli altri. Sfruttati nei campi di giorno, costretti a rientrare nelle baraccopoli o sotto le tende di notte, i braccianti se ci fosse un'avanzata al Sud dei contagi, sono privi dei mezzi per contrastarla e fermarla. Nella Piana di Gioia Tauro ci sono ghetti in cui si vive senza acqua corrente... Il campo container di Testa dell'acqua, nei pressi di Taurianova, è senza elettricità ne servizi; a contrada Russo come acqua c'è solo un vecchio pozzo a dieci minuti di strada, dove riempire taniche e secchi da trascinare fino al campo per poter cucinare pulire le stoviglie, gli indumenti e lavorasi, è un'acqua verde e stagnante che non si può bere. Gli unici che si occupano di loro sono organizzazioni solidali. Alcuni migranti pensano che il coronavirus è “una malattia dei bianchi”. Attualmente nella tendopoli vi sono 440 braccianti in gruppi di 6 o più sono costretti a dormire, cucinare e mangiare nello stesso esiguo spazio.
Ilaria Zampelli di 'Terra giusta' dice: “Negli ultimi tre mesi il 23% dei pazienti arrivati nella nostra clinica mobile per una prima visita, e il 22% di quelli che si presentavano per controlli successivi,soffrivano di infiammazione delle vie respiratorie. Un contagio da Covid-19 sarebbe difficilmente controllabile”.
Associazioni hanno provato a strappare almeno tende di emergenza, moduli con servizi igienici, acqua corrente, un presidio medico, ma nessuno li ha ascoltati.
L'ipocrisia della Ministra dell'agricoltura Bellanova
“Le baracche ghetto dei braccianti vanno sanate e i lavoratori immigrati regolarizzati. Ci vuole un provvedimento urgente, oltre tutto con la mancanza di stagionali stranieri rischiano i raccolti...
dobbiamo urgentemente mettere mano alla regolarizzazione anche temporanea dei lavoratori stranieri. Se non arriveranno gli stagionali stranieri si rischia che manchi la manodopera nei campi. A rischio sono l'ortofrutta ma anche l'allevamento...”.
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