giovedì 26 marzo 2020

pc 26 marzo - La nuova intesa Governo e sindacati chiude pochissimo e lascia aperto ciò che Confindustria vuole aperto sulla pelle e sulla vita di tanti operai!

Allora lo sciopero e altre forme di lotta devono necessariamente continuare ad oltranza e in tutte le forme possibili, ovunque è possibile 

L'intesa governo sindacati contiene solo la miseria di una riduzione di attività dei call center, della fabbricazione di carta... da parati, degli imballaggi in legno, peraltro dal 29 marzo.
E sia per le attività fermate dal 25 marzo che per le nuove incluse, l’apertura è fissata per il 3 aprile.
Una presa per i fondelli per i lavoratori con l'ignobile complicità dei sindacati confederali.

Fabbriche della guerra tutte aperte quando invece andavano tutte chiuse - Leonardo in testa
Fabbriche siderurgiche tutte aperte - invece di limitare con strette comandate quelle a ciclo continuo, come ad esempio l'ArcelorMittal.
Eni aperta. Via libera alla fabbricazione di batterie e pile, di macchine automatiche per l’imballaggio. Disco verde anche per le agenzie di somministrazione.
E l'elenco riguarda tante, tante altre fabbriche non essenziali aperte in questo momento di grande rischio di contagio operaio di massa. 
*****
Coronavirus, intesa governo sindacati: l'elenco definitivo delle attività produttive indispensabili dalla stampa dei padroni

"...È stato fatto «un grande lavoro comune ottenendo un ottimo risultato nella direzione di tutelare la salute di tutti i lavoratori e di tutti i cittadini». Così Cgil, Cisl e Uil in una nota unitaria, dopo aver «concluso uno stringente confronto con il governo» che ha portato all’intesa sulle attività produttive
indispensabili che restano aperte: «Abbiamo rivisitato l’elenco — hanno spiegato — ed è stato tolto tutto ciò che non era essenziale, visto il momento difficile che stiamo vivendo. In tutte queste attività chi lavora dovrà essere dotato degli indispensabili dispositivi di protezione individuali e, in tutti i luoghi di lavoro, dovrà essere rigorosamente adottato il Protocollo sulla sicurezza raggiunto nei giorni scorsi a Palazzo Chigi» Le novità? nel settore della carta ....stop produzione carta da parati...

Il settore dei call center resta aperto con l’esclusione delle attività in uscita (outbound) e dei servizi telefonici a carattere ricreativo. Limiti anche alla fabbricazione di prodotti chimici.
Il ministro delle Difesa si è impegnato a diminuire la produzione nel settore militare, salvaguardando solo le attività indispensabili (?), proseguono i sindacati,
aggiungendo che il ministro dello Sviluppo economico «si è impegnato a incontrare specifici settori in cui sono emerse particolari difficoltà nell’attuazione del Protocollo. Il governo si è inoltre impegnato a monitorare congiuntamente con il sindacato l’applicazione sia di quanto è stato concordato questa mattina, sia del Protocollo sulla sicurezza. I sindacati di categoria e territoriali e le Rsu vigileranno per la loro puntuale applicazione".

La farsa delle prefetture

Sulle deroghe i prefetti consulteranno i sindacati
Uno dei nodi critici, è la possibilità di tenere aperta una attività se funzionale alla continuità delle filiere strategiche, attraverso una comunicazione al prefetto, che secondo i sindacati avrebbe originato un gran numero di deroghe alla chiusura. «Il Governo - spiegano Cgil, Cisl e Uil - si è impegnato, attraverso il ministero dell'Interno a dare indicazioni ai Prefetti di consultare le organizzazioni sindacali territoriali, rispetto alle autocertificazioni delle aziende. Il Governo si e' anche impegnato a contattarci, per definire le attività' indispensabili nel comparto della difesa e aerospazio».

Nessun commento:

Posta un commento