Centro Sociale Askatasuna Torino
☑️
APPUNTI SULL' OSPEDALE "MARIA ADELAIDE"
Qualche giorno fa sulle testate giornalistiche cittadine si vociferava la possibilità, per far fronte all'emergenza #Covid19, della riapertura dell' Ospedale "Maria Adelaide", struttura che si affaccia su Lungo Dora Firenze nel quartiere #Aurora inattiva e abbandonata dal 2016.
Il caso dell'ospedale in questione lo conosciamo molto bene avendo partecipato con il Comitato
Quartiere Vanchiglia alle prime mobilitazioni assieme ai lavoratori e le lavoratrici per contestarne la chiusura, correva l'anno 2013.
La chiusura del Maria Adelaide, riprendendo dei vecchi articoli, aveva l'obiettivo da parte della Regione di fare cassa e risanare i debiti della giunta di allora tagliando su servizi essenziali e togliendo di fatto un presidio sanitario al quartiere tra l'altro molto rinomato come polo in ortopedia.
Andando a scavare più a fondo dietro a questo attacco alla sanità pubblica si celava anche un'enorme speculazione immobiliare, poi fallita, con il tentativo di vendita da parte della proprietà, la Città della Salute di Torino e il progetto di farne una struttura sanitaria privata per "rilanciare il quartiere".
Ad ora rimane una struttura enorme, vuota e non utilizzata se non raramente negli anni come sede espositiva di qualche mostra o come ricovero di senzatetto con spese enormi di gestione e di vigilanza.
In momenti di emergenza sanitaria come questo emergono bene tutte le contraddizioni e le politiche scellerate di anni ed anni di tagli alla sanità pubblica e quello del "Maria Adelaide" è soltanto uno dei tanti casi di ex-ospedali che versano in stato di abbandono, altri esempi l' "Eremo" di Lanzo e il vecchio "Luigi Einaudi" di Largo Cigna che in questa pandemia avrebbero sicuramente garantito assistenza e servizi in più a un sistema sanitario pubblico al collasso.
Teniamo a mente la storia di strutture come queste e delle lotte che ci sono state per difenderle, perché non da domani, ma da oggi, sarà importante organizzarsi e schierarsi per riportare presidi sanitari pubblici sul territorio. E quando ci diranno che non ci sono i soldi per riaprirli gli risponderemo ricordandogli questo striscione di cui ci hanno mandato la foto!
Qualche giorno fa sulle testate giornalistiche cittadine si vociferava la possibilità, per far fronte all'emergenza #Covid19, della riapertura dell' Ospedale "Maria Adelaide", struttura che si affaccia su Lungo Dora Firenze nel quartiere #Aurora inattiva e abbandonata dal 2016.
Il caso dell'ospedale in questione lo conosciamo molto bene avendo partecipato con il Comitato
Quartiere Vanchiglia alle prime mobilitazioni assieme ai lavoratori e le lavoratrici per contestarne la chiusura, correva l'anno 2013.
La chiusura del Maria Adelaide, riprendendo dei vecchi articoli, aveva l'obiettivo da parte della Regione di fare cassa e risanare i debiti della giunta di allora tagliando su servizi essenziali e togliendo di fatto un presidio sanitario al quartiere tra l'altro molto rinomato come polo in ortopedia.
Andando a scavare più a fondo dietro a questo attacco alla sanità pubblica si celava anche un'enorme speculazione immobiliare, poi fallita, con il tentativo di vendita da parte della proprietà, la Città della Salute di Torino e il progetto di farne una struttura sanitaria privata per "rilanciare il quartiere".
Ad ora rimane una struttura enorme, vuota e non utilizzata se non raramente negli anni come sede espositiva di qualche mostra o come ricovero di senzatetto con spese enormi di gestione e di vigilanza.
In momenti di emergenza sanitaria come questo emergono bene tutte le contraddizioni e le politiche scellerate di anni ed anni di tagli alla sanità pubblica e quello del "Maria Adelaide" è soltanto uno dei tanti casi di ex-ospedali che versano in stato di abbandono, altri esempi l' "Eremo" di Lanzo e il vecchio "Luigi Einaudi" di Largo Cigna che in questa pandemia avrebbero sicuramente garantito assistenza e servizi in più a un sistema sanitario pubblico al collasso.
Teniamo a mente la storia di strutture come queste e delle lotte che ci sono state per difenderle, perché non da domani, ma da oggi, sarà importante organizzarsi e schierarsi per riportare presidi sanitari pubblici sul territorio. E quando ci diranno che non ci sono i soldi per riaprirli gli risponderemo ricordandogli questo striscione di cui ci hanno mandato la foto!
Nessun commento:
Posta un commento