“La pandemia in Lombardia sta facendo
più morti di quelli indicati nei dati ufficiali, anche perchè
vengono fatti pochi test agli anziani lasciati in casa”.
Quindi, la rassicurazione di governo,
Regione ed “esperti” è falsata, ma la cosa più preoccupante è
l'ondata di ospedalizzazione di pazienti con età più bassa, in
particolare a Lodi, Bergamo e Nembro.
E' evidente che in questa estensione di
età più giovane, diversi sono sicuramente operai.
La gravità, quindi, di aver tenuto
aperto oltre il necessario le fabbriche si traduce nella diffusione
del virus tra gli operai che evidentemente può fare vita non ad una
riduzione di malati e morti ma ad una possibile nuova grave
estensione.
Di qui la centralità e l'urgenza di
mantenere alta la denuncia, la controinformazione e l'indicazione
dello sciopero, ovunque il lavoro non sia strettamente necessario.
L'affermazione fatta in un'intervista
dalla segretaria della Fiom, Re David: “La nostra lotta contro la
Confindustria ha pagato”, se non fossimo in una situazione
drammatica, diremmo che è come fare dello spirito ad un funerale.
Per questo non bisogna aspettare
l'indicazione dei sindacati confederali che dopo l'iniziativa dello
sciopero in Lombardia hanno accettato la soluzione che non si
sciopera fino a fine aprile.
Non ci sono, quindi, alternative alla
lotta autorganizzata.
Nessun commento:
Posta un commento