Il piccolo comune della Bergamasca è fra quelli maggiormente colpiti
dal virus ma i morti sarebbero molti di più rispetto a quelli
registrati nell’elenco Covid-19
di PAOLO BERIZZI
“Politici (Cancelli)
e calciatori vi siete fatti fare i tamponi. Quindi i nostri padri,
zii e nonni sono coglioni?!”. La scritta a spray nero è apparsa
questa mattina sulla facciata del municipio di Nembro, in valle
Seriana, il paese della Bergamasca più colpito dal coronavirus.
Segno della rabbia e del dolore della popolazione, che dall’inizio
dell’epidemia conta i suoi morti. Morti che, secondo uno
studio elaborato dal sindaco Claudio Cancelli e dall’amministratore delegato del Centro medico Sant’Agostino, Luca Foresti, sarebbero il quadruplo di quelli comunicati ufficialmente e associati al Covid-19.
Le polemiche – e la scritta sui muri del Comune dice tutto - riguardano l’impossibilità per i cittadini di avere accesso al test che rileva la positività al coronavirus. Quel tampone che invece sembra essere, ad ora, nella disponibilità solo di alcune categorie professionali. “Politici e calciatori”, scrive la mano anonima che ha imbrattato la sede del municipio. Tra i primi c’è anche il nome dello stesso sindaco nembrese, Cancelli: uno dei primi risultato positivo al Covid, siamo a tre settimane fa. I casi dei calciatori sono noti. Da qui la protesta. Nembro conta 11 mila abitanti ed è considerato (con Alzano Lombardo) uno dei due paesi focolaio dell’epidemia nella provincia di Bergamo.
studio elaborato dal sindaco Claudio Cancelli e dall’amministratore delegato del Centro medico Sant’Agostino, Luca Foresti, sarebbero il quadruplo di quelli comunicati ufficialmente e associati al Covid-19.
Le polemiche – e la scritta sui muri del Comune dice tutto - riguardano l’impossibilità per i cittadini di avere accesso al test che rileva la positività al coronavirus. Quel tampone che invece sembra essere, ad ora, nella disponibilità solo di alcune categorie professionali. “Politici e calciatori”, scrive la mano anonima che ha imbrattato la sede del municipio. Tra i primi c’è anche il nome dello stesso sindaco nembrese, Cancelli: uno dei primi risultato positivo al Covid, siamo a tre settimane fa. I casi dei calciatori sono noti. Da qui la protesta. Nembro conta 11 mila abitanti ed è considerato (con Alzano Lombardo) uno dei due paesi focolaio dell’epidemia nella provincia di Bergamo.
Quando ha iniziato ad
avere un numero di contagi, di ricoveri e di decessi molto sopra la
media del territorio bergamasco, qualcuno aveva invocato l’attuazione
immediata di una zona rossa sul modello Codogno: ma non è stata
fatta e il virus si è diffuso in altre zone, sia nelle valli che
nella bassa che in città. Ma torniamo ai numeri. Secondo l’indagine
del sindaco e di Foresti – che ha messo a confronto il numero di
decessi registrati lo scorso anno nel periodo gennaio-marzo e quelli
di quest’anno – i morti in questo periodo sarebbero dovuti essere
circa 35. Sono 158 quelli registrati dagli uffici comunali: 123 in
più della media. I morti registrati come “Covid” sono appena 31.
E dunque: si suppone che queste 123 vittime “in eccesso” siano
persone, per lo più anziane, morte in casa o in casa di riposo ma
senza che sia stato effettuato loro il tampone. E dunque morti che
ufficialmente non risultano collegati al coronavirus. I “padri, zii
e nonni” della strage di Nembro.
Nessun commento:
Posta un commento