sabato 4 aprile 2020

pc 4 aprile - 100 mila in cassaintegrazione a Torino - cassa integrazione celere e integrata al 100% del salario

Sono oltre 100mila i lavoratori dell'area metropolitana di Torino sospesi dal lavoro per l'emergenza Coronavirus, che usufruiranno degli ammortizzatori sociali. Lo rendono noto Cgil, Cisl e Uil Torino che hanno firmato centinaia di accordi sindacali di cassa integrazione ordinaria, in deroga, dei fondi di integrazione salariale, ordinari e bilaterali alternativi o di settore.
All'emergenza sanitaria che vede migliaia di lavoratrici e lavoratori impegnati nel nostro territorio a garantire le risposte pubbliche, negli ospedali, nelle case di riposo, nei servizi sociali si aggiungono quelli dei supermercati, della vigilanza e dei settori che producono beni essenziali, in un contesto che
pone la necessità di garantire un reddito alle lavoratrici ed ai lavoratori sospesi dal lavoro.
...garantire una risposta celere alla necessità di reddito di migliaia di famiglie, anche del nostro territorio. Se il sistema nel suo complesso non sarà in grado di rispondere anche a questa emergenza - spiegano - migliaia di lavoratrici e i lavoratori scivoleranno verso la povertà e graveranno in maniera significativa sui Comuni per sostegni economici e alimentari, la cui entità sarà pesantemente condizionata dalle ristrettezze economiche in cui questi versano da tempo.

I 100.000 lavoratori appartengono a tutti i settori: 17.000 sono delle aziende chimiche, gomma plastica, tessili; oltre 50mila delle aziende meccaniche; più di 8.000 del commercio, turismo, terziario, pubblici esercizi, appalti di pulizia e mensa nelle scuole, appalti di vigilanza e guardiania; 20.000 delle aziende artigiane; 6.221 dell'edilizia; 3.500 dei trasporti (trasporto pubblico locale, servizi di terra all'aeroporto di Caselle, impianti a fune sciistici, logistica e autotrasporto, autostrade); 3.200 della cultura-spettacolo-sport,  telecomunicazioni, industria grafica e dell'editoria; 3.100 della formazione professionale e delle scuole private; 2.400 delle cooperative sociali operanti negli appalti dei servizi educativi, dei centri diurni, delle mense scolastiche; migliaia di lavoratori/ci della somministrazione, soprattutto delle aziende manifatturiere, ma presenti in tutti i settori; 500 dell'industria alimentare; 300 lavoratori delle piccole assicurazioni.

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