martedì 31 marzo 2020

pc 31 marzo - BERGAMO - I MORTI CHE NON DANNO TREGUA, SPINGONO ALLO SCONTRO ISTITUZIONALE

MEDICI ALL’ATTACCO DELL’ASSESSORE GALLERA: MANIPOLA I DATI
ED ESCONO VERITÀ IMPORTANTI

Nella conferenza stampa quotidiana, che ricorda Schwarzkopf ai tempi della guerra del Golfo, l’assessore regionala al welfare Gallera, usa i numeri per dare un improbabile senso di controllo sulla situazione e generare ottimismo.
Alcuni giorni fa, speculando su di un dato che dava il numero dei contagiati in calo, si è permesso di dire che la situazione stava migliorando per essere travolto il giorno dopo, oltre che dal ritardo di un laboratorio nel fornire i dati giornalieri, da un picco di decessi, per affermare, come se nulla fosse, che non bisogna tenere contro dei numeri quotidianamente.
Andando indietro si può arrivare alle dichiarazioni di inizio marzo, molto esplicite, con le quali
alimentava il fronte del ‘tutti al lavoro’, e poi a casa, perchè ‘dobbiamo annullare le relazioni sociali per fermare la diffusione del contagio’.
Nel fine settimana, la sua disinformazione attraverso l’uso distorto dei numeri ha provocato la dura reazione dei medici.
Questa volta ha usato la lieve flessione degli accessi ai pronto soccorso, tra questi quello dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, e un leggero calo dei contagi, per dare un immediato segno di un trend positivo.

Guido Marinoni, presidente dell’ordine dei medici della provincia di Bergamo lo ha duramente contestato spiegando che si è vero, si vedono meno accessi ai pronto soccorso, ma perché gli ospedali sono pieni.
‘Ma, è il caso di parlare chiaro, se dalle sensazioni empiriche passiamo a guardare i dati ufficiali l’impressione è quella di informazioni manipolate. Perché gli accessi al pronto soccorso in flessione indicano in realtà il fatto che gli ospedali sono pieni e non hanno più posto. Non si sa più dove ricoverare i malati che, diciamo la verità, se in ospedale potessero essere accolti ci andrebbero eccome. La verità è che le degenze sono lunghe, per chi viene ricoverato, e i posti non si liberano.’
In realtà i casi gravi aumentano, sono pazienti che richiedono di essere ricoverati nelle terapie intensive che però sono già intasate. I numeri che vengono diffusi quando parlano di contagiati alle conferenze stampa, chiariscono i medici, si riferiscono solo ai ricoverati, perché solo a loro viene fatto il tampone, (da alcuni giorni anche agli operatori sanitari con sintomi), ma c’è un sommerso di almeno 4000 malati nella bergamasca, seguito a casa dai medici di base, con sintomi evidenti che non appare in queste statistiche. Tra questi almeno 1300 casi di polmonite.
E continua ancora Marinoni: ‘Questa epidemia sta evidenziando in modo ormai lampante che la riforma socio sanitaria in Lombardia è stata una buffonata, ha fallito su tutti i fronti. E certi numeri ufficiali hanno l’aria di essere artefatti per salvare certe teste’.

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