Gli stessi  Garanti dei detenuti di tutta Italia chiedono al presidente Mattarella di spingere per misure che facciano diminuire  realmente e massicciamente il numero dei ristretti.


A oggi i detenuti erano 57.590. Secondo il Garante nazionale dei detenuti Mauro Palma  "la capienza regolamentare è di 51.416 posti, ma quelli realmente disponibili non arrivano a 48mila, con alcune carceri particolarmente affollate, come a Taranto (+194% )e a Lecce (+182%), o a Monza (+173%), a Campobasso (+175%) e a Latina (+181%)". Palma aggiunge che a oggi per garantire l'isolamento sanitario sono state recuperate 740 stanze di varie dimensioni, raggruppate in 169 reparti di 120 Istituti. I numeri parlano chiaro: 48mila posti effettivi, 57.590 detenuti. Ce ne sono 10mila in eccesso per garantire il rispetto degli spazi imposti dalla Cedu di Strasburgo (i famosi tre metri) in condizioni di assoluta normalità. Quindi bisogna scarcerare.
Non c'è nessuna intenzione di fare indulto o amnistia .e si dice che richiederebbero tempi lunghi per l'approvazione parlamentare che andrebbero oltre l'emergenza corona virus ...
una vera ipocrisia in tempi in cui si fanno decreti ogni giorno su tutto..
L'appello degli oltre 60 Garanti dei detenuti al presidente Mattarella, ma anche ai presidenti di Camera e Senato, ai governatori e ai sindaci che valutano come "largamente al di sotto delle necessità" il decreto del governo del 17 marzo, "anche se raggiungesse tutti i potenziali beneficiari, seimila detenuti secondo il Ministro della Giustizia"....bisogna andare oltre con "ulteriori misure di rapida applicazione che portino la popolazione detenuta al di sotto della capienza regolamentare effettivamente disponibile". Quindi sotto i 48mila detenuti. Torniamo, dunque, alle 10mila scarcerazioni necessarie.

Ma quello che noi come Soccorso Rosso Proletario rivendichiamo è che vengano considerate le rivolte attuate dai detenuti dettate dall'emergenza coronavirus, a fronte di fatti accertati come il sovraffollamento e le generali infami condizioni di detenzione e le violenze e vessazioni verso di essi perpetrati, rilevate anche da istituzioni internazionali, e che quindi non ci siano punizioni e discriminazioni nei confronti di coloro che siano accusati di partecipazione alle rivolte nei provvedimenti e che questi comprendano la revoca delle ulteriori misure restrittive decise dopo le rivolte.
Così, ben prima delle rivolte, si rivendica la depenalizzazione generale dei detenuti per partecipazioni a lotte sociali e la loro liberazione.

SOCCORSO ROSSO PROLETARIO
srpitalia@gmail.com