mercoledì 1 aprile 2020

pc 1 aprile - Coronavirus e povertà a Palermo: il sindaco Orlando ora dichiara che non c’è stato nessun assalto ai supermercati, “Erano tre famiglie, note al Comune perché le seguiamo da tempo, non sono criminali”... E la mafia che fine ha fatto?

Siamo passati dagli “sciacalli del sottobosco mafioso” a tre note famiglie povere, bella coerenza! Così il sindaco di Palermo “riscopre” la povertà ma… rischia di dimenticare la mafia! Un motivo c’è, un motivo c’è sempre.

Nell’intervista rilasciata al quotidiano Il Manifesto di ieri, Orlando ritorna in questo modo a quello che è successo qualche giorno fa, quando alcune famiglie palermitane hanno provato a fare la spesa senza pagare perché senza più un soldo a causa della loro povertà, aggravata dalla chiusura di tutte quelle attività dovute all’emergenza del coronavirus che permettevano di arrangiarsi quotidianamente e sbarcare il lunario rimanendo a boccheggiare ai limiti della sopravvivenza.
Il modo “pacato” con cui Orlando ne parla nell’intervista adesso non può certo cancellare la gravità delle sue parole che hanno scatenato il razzismo contro i  poveri a livello locale e nazionale, perché la povertà prodotta dal capitalismo è una cosa molto seria, e un sindaco come Orlando che da questi strati di poveri ha raccolto sempre un bel po’ di voti, per dignità non se lo doveva permettere.

Il fatto è che il sindaco in questi giorni è particolarmente preoccupato e nervoso non solo per l’emergenza sanitaria, ma perché gli “sciacalli del sottobosco mafioso” se li è trovati in casa! Anzi,
altro che sottobosco! È cronaca di questi giorni che alcuni consiglieri della sua giunta comunale sono stati arrestati per mafia! E dire che qualche giorno prima aveva dichiarato di avere sconfitto la mafia! Così si annullano in pochi minuti anni di slogan, nei quali Orlando è un maestro, tesi a dare un’immagine sempre “bella” della città, fin dai lontani anni ‘90: “la primavera di Palermo”, la “città Stato”, la città del “nuovo Rinascimento”, “Palermo città europea”, “capitale della cultura”…

Forse Orlando voleva spostare l’attenzione fuori dalla sua “politica”? Ma così ha rimediato solo una “brutta figura” come si dice! Perché la povertà c’è, a Palermo, eccome! Ed è così forte che o la vedi o la vedi. In poche ore si sono iscritte 11 mila famiglie al portale del Comune messo su per il sussidio! Tanto che hanno dovuto interrompere le iscrizioni! E questa è solo una parte dei 50.000 che riportano le statistiche. Prima di scatenare il razzismo contro i poveri, quindi, bisogna riflettere bene!
Ma andiamo con ordine e seguiamo la sua stessa intervista che riportiamo integralmente sotto.
“Già sono oltre 11 mila gli iscritti nella piattaforma comunale per la concessione degli aiuti alimentari.”, “C’è una esplosione di povertà incredibile, le donazioni private sono impressionanti e ci sono centinaia di volontari impegnati sul campo.”, “A Palermo il comune dava ai poveri 600 pasti al giorno in tempi normali, siamo arrivati a 9.500”. Quindi possiamo stare “tranquilli”, a Palermo la povertà c’è.
Poi accenna alle soluzioni: “La misura che va attuata subito è la rimodulazione del reddito di cittadinanza, va esteso togliendo alcuni vincoli attuali.” E va concesso addirittura per 2-3 anni.
Che, parlare della povertà in questi modi sia una cosa inaccettabile, a Orlando non passa nemmeno lontanamente per la testa. Che la povertà è il risultato del capitalismo che produce una “società da incubo” fa finta di non saperlo… forse perché per i tipi come lui, cattolico cresciuto tra i gesuiti, è cosa normale. Ma parlarne in questo modo significa anche volere la perpetuazione dello stato in cui siamo, in cui sono i poveri attuali! E quindi di cosa si lamenta se questi poveri di tanto in tanto si ribellano all’infamia della loro condizione?
Orlando, però, spera nei fondi che dovrebbero alleviare la situazione, ma gli viene subito il dubbio su questi fondi decisi dal governo nazionale per non parlare di quelli regionali, i famosi 100 milioni! “Intanto – dice - non sono soldi nuovi, ma anticipazioni, appunto. E poi siamo proprio sicuri che arriveranno a breve?” E ci ricorda comunque che i soldi ci sono! E fa un appello al governo: “Liberi i comuni, ci faccia spendere i fondi che abbiamo bloccati nei bilanci. Li abbiamo, dobbiamo spenderli per la gente che sta soffrendo. Palermo ha le risorse ma non le può spendere. Solo sul fondo per i crediti di indubbia esigibilità abbiamo 90-100 milioni di euro, altri 100 milioni li abbiamo come avanzo di amministrazione e possiamo usarne al momento solo il 12 per cento.”
Alla domanda implicita, infine, del giornalista: “C’è stato l’episodio dell’assalto al supermercato da parte di un gruppo di persone.” risponde, cercando di rasserenare gli animi, che “Erano tre famiglie, note al comune perché le seguiamo da tempo, non sono criminali.” Ma subito dopo mette in guardia sulla possibile rivolta! “Sul web ci sono dei gruppi che incitano alla violenza, sono sotto monitoraggio: in questo momento chi invoca la violenza non ha avuto risposte. Qualcuno sui social dà appuntamenti in piazza ma poi non si presenta nessuno. È successo proprio ieri, davanti al municipio erano due o tre persone. Comunque dobbiamo bloccare qualsiasi tentativo di richiamo alla rivolta, bisogna stoppare l’arrivo degli stregoni.”
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Leoluca Orlando:  «Sui soldi Conte faccia presto, qui la povertà può esplodere»

Sindaco Leoluca Orlando, bastano i 400 milioni di euro del governo Conte per aiutare le famiglie che non sono più in grado di fare la spesa?
Solo per due o tre settimane. A Palermo il comune dava ai poveri 600 pasti al giorno in tempi normali, siamo arrivati a 9.500. E questo in attesa dei fondi del governo, per Palermo poco più di 5 milioni. C’è una esplosione di povertà incredibile, le donazioni private sono impressionanti e ci sono centinaia di volontari impegnati sul campo. Abbiamo messo a punto la macchina organizzativa, spero i fondi arrivino presto. Già sono oltre 11 mila gli iscritti nella piattaforma comunale per la concessione degli aiuti alimentari. Sono preoccupato.
Teme di non farcela?
La mia preoccupazione è che si distrugga il patrimonio umano, temo che chi era impegnato nell’accoglienza, nel turismo e nella movida si chiuda in se stesso e si consegni alla disperazione. Non ce lo possiamo permettere. Penso agli istruttori, a chi lavorava nelle palestre, nelle piscine, a chi ha un b&b, a quanti non avendo una partita iva adesso si trovano in una condizione di estrema difficoltà. Noi siamo un Paese civile, nessuno va lasciato solo.
Cosa dovrebbe fare il governo Conte?
Il cibo, le medicine e il sapone non devono mancare a nessuno: è il minimo essenziale, va garantito a tutti. La misura che va attuata subito è la rimodulazione del reddito di cittadinanza, va esteso togliendo alcuni vincoli attuali. Va concesso per 2-3 anni, dando il tempo alle persone di organizzarsi, di trovare un lavoro, di fare corsi di formazione, di aprire attività imprenditoriali e alla scadenza chi non è riuscito a farcela deve avere garantito gli alimenti. Il reddito di cittadinanza ha dato sollievo a migliaia di famiglie, se non ci fosse stato sarebbe stata una catastrofe. Ho visto persone, di cui conosco la storia e la sofferenza, venire nel Palazzo comunale col sorriso. È uno strumento che va potenziato senza indugi.
Basta questo?
No, si può e si deve fare altro: penso a quello che definisco il decreto «Cura città». L’Ue ha tolto il patto di stabilità? Bene, ora il governo porti avanti una proposta di legge. Liberi i comuni, ci faccia spendere i fondi che abbiamo bloccati nei bilanci. Li abbiamo, dobbiamo spenderli per la gente che sta soffrendo. Palermo ha le risorse ma non le può spendere. Solo sul fondo per i crediti di indubbia esigibilità abbiamo 90-100 milioni di euro, altri 100 milioni li abbiamo come avanzo di amministrazione e possiamo usarne al momento solo il 12 per cento.
A breve dovrebbero arrivare ai comuni i 4 miliardi di anticipazione del fondo enti locali.
Intanto non sono soldi nuovi, ma anticipazioni, appunto. E poi siamo proprio sicuri che arriveranno a breve? La norma indica maggio come periodo, ma c’è un però: a molti forse è sfuggito che l’erogazione avverrà solo se ci sarà disponibilità nelle casse dello Stato, c’è scritto nel decreto.
Sta dicendo che è solo uno slogan del governo?
Spero di averle quelle risorse, come spero in quelle del governo Musumeci.
Dubita anche sui 100 milioni promessi ai comuni dalla Regione siciliana?
Guardi c’è stato l’annuncio del presidente Musumeci, ma di queste risorse si sono perse le tracce. Non sanno che pesci prendere.
A Palermo, come in altre città del Sud, il disagio sociale cresce: l’intelligence ha acceso un faro sulla criminalità organizzata.
Siamo in una fase preventiva, chi è abituato a vivere nell’illegalità in questo momento è fermo. Magari nel ricco Nord la criminalità sta spostando i propri affari, qui la situazione è diversa, Palermo in questo momento è a criminalità zero: i pusher hanno difficoltà a vendere la droga e a portarla ai clienti.
C’è stato l’episodio dell’assalto al supermercato da parte di un gruppo di persone.
Erano tre famiglie, note al comune perché le seguiamo da tempo, non sono criminali. Sul web ci sono dei gruppi che incitano alla violenza, sono sotto monitoraggio: in questo momento chi invoca la violenza non ha avuto risposte. Qualcuno sui social dà appuntamenti in piazza ma poi non si presenta nessuno. È successo proprio ieri, davanti al municipio erano due o tre persone. Comunque dobbiamo bloccare qualsiasi tentativo di richiamo alla rivolta, bisogna stoppare l’arrivo degli stregoni.

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