Quello
che i numeri ufficiali non dicono. A Bergamo e provincia il numero dei
morti supera le 4.500 persone, più del doppio di quello dichiarato dalle
autorità sanitarie come direttamente collegato al coranavirus.
Un dato di cui si aveva l’impressione, già ribadita nel nostro telegiornale nei giorni scorsi, ma che ora ha trovato anche una conferma nell’inchiesta giornalistica de L’Eco di Bergamo in collaborazione con InTwig, società di analisi e ricerca, che hanno chiesto la collaborazione dei sindaci e raccolto informazioni su oltre il 50% della popolazione residente nella nostra provincia.
Il risultato è una stima con bassissimo margine di errore e che indica in oltre 4.500 le persone decedute finora per cause riconducibili al virus.
Una vera ecatombe insomma, come se un intero paese della bergamasca non esistesse più.
Un dolore immenso per altrettante famiglie e in pratica una generazione persa, considerato che la stragrande maggioranza di queste persone aveva più di sessant’anni.
* da L’Eco di Bergamo
Un dato di cui si aveva l’impressione, già ribadita nel nostro telegiornale nei giorni scorsi, ma che ora ha trovato anche una conferma nell’inchiesta giornalistica de L’Eco di Bergamo in collaborazione con InTwig, società di analisi e ricerca, che hanno chiesto la collaborazione dei sindaci e raccolto informazioni su oltre il 50% della popolazione residente nella nostra provincia.
Il risultato è una stima con bassissimo margine di errore e che indica in oltre 4.500 le persone decedute finora per cause riconducibili al virus.
Una vera ecatombe insomma, come se un intero paese della bergamasca non esistesse più.
Un dolore immenso per altrettante famiglie e in pratica una generazione persa, considerato che la stragrande maggioranza di queste persone aveva più di sessant’anni.
* da L’Eco di Bergamo
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