Questo riferisce un comunicato
Ansa di ieri: “E' l'appello che il premier lancia nel suo intervento radiofonico
mensile ed è la risposta alle critiche sulla mancanza di pianificazione
che ha portato alla rapida introduzione delle misure restrittive fra le più
rigide, sottolinea la Bbc nel dare la notizia. Fra le conseguenze si lamenta la
perdita di lavoro e le difficoltà per molto dei 1,3 miliardi di indiani.
Decine di migliaia di lavoratori rimasti senza impiego sono stati costretti ad
attraversare a piedi il paese per rientrare nei villaggi di origine.”
L’emergenza coronavirus che tocca
tutto il mondo, compreso l’india, il secondo paese più popoloso al
mondo con i suoi circa 1 miliardo e 350 milioni di persone, sta mettendo in luce davanti all’opinione pubblica mondiale aspetti considerati secondari in tempi “normali”.
mondo con i suoi circa 1 miliardo e 350 milioni di persone, sta mettendo in luce davanti all’opinione pubblica mondiale aspetti considerati secondari in tempi “normali”.
Quanto un governo reazionario, come
quello di Modi possa fare ancora più danni in una situazione come questa lo si
vede dalla reazione che la chiusura sta avendo su centinaia di milioni di persone,
soprattutto povere, che devono tornare ai loro villaggi, ammassandosi fino all’inverosimile
in stazioni di treni e di pullman.
Non è facilmente immaginabile quanto
sia povera la maggior parte della popolazione indiana, che come una matrioska
ha dentro di sé tante etnie diverse, settori, gruppi che se possibile stanno
ancora peggio e per i quali il problema principale non sarà certo la mascherina!
Tra l’altro i dati veri dei contagi, dei morti ecc. naturalmente sarà molto difficile
averli, visto che quasi tutta l’informazione di ogni ordine e tipo è nelle mani
di chi sta al potere.
Il piano di Modi sarebbe rivolto
alle fasce più povere, dice il Sole 24 Ore, quotidiano della Confindustria
italiana, in un articoletto del 27 marzo: “… un piano da 20,6 miliardi di euro
(1.700 miliardi di rupie) contro gli effetti economici dell’epidemia di
coronavirus.” Si capisce subito che 20 miliardi di euro in un paese di queste
dimensioni non sono proprio niente!
Ma quel che aiuta a comprendere
cosa vuol dire essere poveri è anche il resto del piano che mette in luce altri
dati.
- “Circa 2 mila rupie (25 euro)
arriveranno ai contadini che ne guadagnano 6mila l’anno.”
- “Vedove e anziani ne
riceveranno mille (12 euro)”
- “Gli iscritti al programma
nazionale che garantisce un numero minimo di giornate di lavoro avranno un
aumento di stipendio da 182 rupie (2,2 euro) a 202 (2,5) al giorno, con un
aumento del reddito di 25 euro.”
“Aiuti alimentari arriveranno
agli 800 milioni di indiani iscritti al piano di sostegno varato nel
2016: riceveranno nei prossimi tre mesi 10 chili di riso a testa (il doppio
rispetto alla norma) e un chilo di legumi; per altri 83 milioni
di famiglie è prevista la fornitura gratuita di bombole di gas, per tre
mesi. Sgravi contributivi sono previsti per le imprese con non più di 100
addetti. I lavoratori potranno ritirare fino a tre mesi di paga dai fondi
pensione…”
La ridicola e infinitamente ipocrita richiesta di perdono di Modi vale,
quindi, quanto il suo “piano”...
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