Lo Slai
cobas sc, soprattutto dopo il caso di contagio da coronavirus di un operaio
venerdì scorso, non poteva mancare alla fabbrica, per portare
orientamento, le indicazioni necessarie, e le nostre iniziative in
corso, pur in questa situazione di difficoltà/divieti a muoversi.
Le
locandine che riportiamo sotto e affisse a tutte le portinerie - A, D e
Ditte - sia all'esterno che nelle bacheche interne chiariscono la
strada necessaria a difendere la salute e la vita e a contrastare gli
assurdi numeri di operai in fabbrica della Prefettura che vanno solo
incontro agli interessi di Mittal di proseguire comunque la produzione.
Vari
operai denunciano che a livello di misure di sicurezza in alcuni
reparti - e tra l'altro proprio quelli impegnati nei servizi di pulizia,
già di per sè a rischio infezioni - le mascherine ricevute sono quelle
usa e getta, non certo quelle regolamentari per difendersi dal contagio
coronavirus.
Per
quanto riguarda la presenza in fabbrica sta succedendo l'assurdo che
reparti prima del coronavirus erano stati messi in cassintegrazione e
ora, invece, devono lavorare sempre.
Certo,
in generale un parte di operai è stata posta in cassintegrazione a
rotazione per una settimana,
ma sono sempre troppi gli operai che
restano in fabbrica. Tra l'altro la maggiorparte dei normalisti sono
stati passati a turnisti e quindi questo oggettivamente aumenta il
numero di operai che nello stesso turno stanno e e si muovono in
fabbrica.
Alle
ditte dell'appalto sembrano ancor meno gli operai mandati a casa, e qui
il problema principale è la non possibilità del rispetto delle
distanze; all'entrata e all'uscita si formano inevitabilmente
assembramenti di operai soprattutto alle portinerie interne, per non
parlare dei pulmann interni che per esempio oggi in generale arrivavano
pieni.
Ma
su queste inadempienze, a parte la scontata denuncia delle decisioni
(del prefetto e AM) di lasciare in fabbrica ben 5.500 operai tra diretti
e appalto, la denuncia più forte è verso i sindacati in fabbrica, i
delegati.
Questi
semplicemente sono assenti - dicono gli operai - i delegati non ci sono
nè si possono contattare, quando invece dovrebbero essere molto più
presenti per intervenire di fronte alle decine di irregolarità e messa a
rischio salute che gli operai vivono ogni giorno.
Il 25 marzo solo Usb e Fim hanno dichiarato lo sciopero ma solo per il primo turno. Poi spariti.
Di fatto sta succedendo: sindacati dal Prefetto, operai in fabbrica a lavorare con la paura.
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