Ci stanno arrivando richieste di lavoratrici di call center che
chiedono come fare domanda per ricevere il bonus di 600 euro che, per
chi non lo sapesse è erogato una tantum.
Ci sono richieste di lavoratori immigrati che fanno lavori domestici e che si trovano ora senza lavoro né reddito
Nel
decreto di aprile che deve ancora essere approvato ci sarà anche il
sostegno a famiglie, la proroga della Cassa integrazione in deroga, così
come il reddito di emergenza, destinato a chi non può più lavorare, e
un mini-reddito da riconoscere ai lavoratori in nero.
Reddito di
emergenza per Colf e badanti, baby sitter: interventi di sostegno al
reddito anche per gli 850mila lavoratori domestici che hanno perso il
lavoro a causa dell'emergenza Coronavirus.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe è per il salario minimo garantito di
almeno 1000 euro a tutti coloro che hanno perso il lavoro e non hanno
la cassintegrazione, a coloro che sono disoccupati, o
lavorando in condizioni ultraprecarie o a nero
hanno un reddito indecente.
Non siamo favorevoli al "reddito
d'emergenza" (o reddito di quarantena - come lo chiamano alcuni), perchè
viene usato come una forma di sussidio di fatto limitatamente al
periodo d'emergenza, e inoltre l'importo che vogliono corrispondere è
molto basso (anche qui intorno a 500/600 euro).
E' il salario
garantito la questione centrale, anche rispetto ai cosiddetti "aiuti
alle famiglie" che stanno risultando una indegna elemosina, data solo a
famiglie indigenti (quando ora la maggioranza delle famiglie sta male),
corrisposta in forme che calpestano la dignità delle persone, e che le
costringono a procedure complicate.
Siamo chiaramente per la
ripresa del lavoro appena possibile, e respingiamo l'uso strumentale del
coronavirus da parte di padroni grandi e piccoli per non far più
rientrare al lavoro parte dei lavoratori e/o peggiorare in generale le
condizioni di lavoro e contrattuali.
Per quanto
riguarda l'ottenimento dall'Inps di indennità, bonus, questo sta diventando un "terno
al lotto" che sta servendo solo a far arrabbiare la gente, a far
perdere tempo per poi vedersi sportelli o telefoni/siti impraticabili,
costringendo, quindi, i lavoratori a doversi rivolgere a patronati,
consulenti, ecc.
I lavoratori, le lavoratrici non possono essere
doppiamente vessate, prima perdono lavoro e reddito e poi devono
assoggettarsi a questi iter infernali.
Per tutto questo
lo Slai cobas per il sindacato di classe dice che anche nelle
difficoltà attuali di muoversi e unirsi - dato i divieti coronavirus - è
necessario far sentire collettivamente la denuncia e la protesta, e
rivendicare insieme una tutela effettiva ed immediata del reddito.
Lo
Slai cobas sc è pronto a farsi canale, organizzatore collettivo di
questa necessaria lotta. Mandateci denunce, lettere, creiamo contatti,
autorganizzazione nel caseggiato, nel quartiere, tra i compagni di
lavoro e comunicatecelo: slaicobasta@gmail.com - 3339199075
Prepariamo in seguito iniziative, pur nel mantenimento delle misure sanitarie.
Nessun commento:
Posta un commento