A seguito della comunicazione aziendale, in piena emergenza sanitaria sul territorio abruzzese,della riapertura dello stabilimento il prossimo 30 marzo,tentativo posto in essere anche lo scorso 17 marzo e contrastato dalla scrivente organizzazione, a differenza delle sigle firmatarie,attraverso lo sciopero con adesioni della stragrande maggioranza degli operai ,che ha determinato il repentino dietrofront aziendale,ribadiamo con forza che mentre i cittadini sono sottoposti a severe restrizioni anticontagio sul territorio,si pretende che per i lavoratori non valgano le adeguate ed indispensabili garanzie sanitarie all’interno delle fabbriche.
Lo Slai Cobas,qualora dovessero persistere le attuali condizioni di rischio epidemiologico, attuerà una nuova iniziativa di sciopero a tutela dei lavoratori e dei cittadini del territorio.
Coordinamento prov.le SLAI Cobas Chieti
"
Così è stato presentato un esposto alla procura e alla Asl per il comportamento di Arcelor Mittal che ha richiamato al lavoro alcune decine di operai nello stabilimento di Genova nonostante il parere negativo del comitato paritetico che ha supervisionato la sanificazione degli impianti. Lo ha presentato la Rsu dello stabilimento.
E dopo l'esposto alla procura, arriva anche lo sciopero. L'Rsu dello stabilimento ha deciso di incrociare le braccia, con effetto immediato e fino alle 7 di lunedì 23 marzo, "contro l'arroganza dell'azienda e della direzione che continua a chiamare i lavoratori in fabbrica senza aver verificato tutte le condizioni igienico-sanitarie dello stabilimento".
Nel Novese
cassa integrazione o lavoro ridotto per il settore metalmeccanico: la situazione azienda per azienda
all’ex Ilva – ArcelorMittal dove prosegue la cassa
integrazione in questo periodo
Alla
Kme di Serravalle Scrivia a. “ Se ci chiedono di lavorare – spiegano dal Sindacato – bisogna essere garantiti al 100% nel rispetto dell’igiene personale dei lavoratori.ma alla RSU è bastato ricevere documenti per revocare lo sciopero e se la cavano con ...gli operai li ringraziamo per il grande sacrificio di questi giorni..
Alla DKC di Novi Ligure da mercoledì 18 marzo, ha chiuso le produzioni e così
sarà per tutta questa settimana.
La cassa integrazione ci sarà sino al 3 aprile.
Chiusi anche gli uffici. Il sindacato ha chiesto che, qualora alla
DKC dovessero ricorrere all’ammortizzatore sociale, si dovrà integrare
la parte mancante a livello di retribuzione.
Alla Bundy di Borghetto Borbera
(oltre 100 dipendenti) l’azienda dovrà rispondere in merito al fatto di attuare o
meno la cassa integrazione. Da parte nostra nel frattempo insistiamo sul
rispetto delle norme di sicurezza e di protezione individuali.....chiudere anche per pochi giorni al
fine di fornire i dipendenti dei necessari indumenti protettivi,
indispensabili per la prosecuzione delle attività».
Alla Marcegaglia di Pozzolo lavora in forma ridotta
A Biella
i padroni non ne vogliono sapere“Operai pronti a fermarsi se non si rispettano le regole”
. «In
questi giorni - spiega il segretario della Cgil Lorenzo Boffa Sandalina –
abbiamo ricevuto decine di telefonate che segnalavano irregolarità. Gli
operai hanno paura anche se sono consapevoli che la situazione è
complicatissima, e noi siamo pronti a fermare la produzione dove i
protocolli non vengano rispettati».
a Cuneo
Michelin è ferma ma si pensa a riaprire da lunedì
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