di ZITA DAZZI
E’ stato per tanti
anni il fotografo della Fiom e poi della Camera del lavoro di Milano,
degli scioperi e delle lotte operaie degli anni '60,'70 e '80. Ieri
all'età di 99 anni se n'è andato Silvestre Loconsolo, partigiano e
antifascista. Da tempo era in sedia a rotelle, ricoverato nella
residenza per anziani Don Gnocchi di Pessano con Bornago, rimasto
solo dopo la morte di Rosa, la compagna della sua vita. Era
entrato nella Resistenza a 22 anni e da quegli anni aveva maturato
una forte coscienza politica e la scelta di stare sempre dalla parte
dei più deboli, degli sfruttati. Suo grande amico e compagno di
tante battaglie, il sestese Antonio Pizzinato, ex segretario della
Cgil nazionale. Nel dopoguerra Loconsolo si era dedicato a raccontare
con le immagini le condizioni di vita degli operai e dei lavoratori.
Il suo eccezionale archivio fotografico – si tratta di migliaia di
pezzi unici – è affidato alla Camera del Lavoro di Sesto San
Giovanni.
Lo ricordano con
riconoscenza i partigiani di Persano con Bornago, dove viveva: "Uomo
che ha speso la propria vita in battaglie a favore della “povera
gente” scrivendo e denunciando le condizioni di lavoro e di vita
delle persone più umili, attraverso l’arte della sua fotografia.
Un uomo giusto che ci ha resi migliori perché ci ha insegnato che
egoismo e indifferenza sfigurano la nostra umanità, un grande
democratico perché non ha mai rinunciato alla difesa e alla
promozione dei diritti inalienabili della persona. Ci ha lasciato il
testimone che non cadrà. Grazie Silvestre".
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