PALERMO 17 marzo – Alla fine le proteste hanno avuto effetto: Almaviva ha deciso di interrompere tutte le attività nei suoi call center, anche quelle che non possono proseguire da remoto, per contribuire alle misure di contenimento del contagio del nuovo Coronavirus (Covid-19). Tutte le altre attività continueranno da casa in modalità smart working, previo consenso dei committenti. Confermato, sempre in telelavoro, il numero verde 1500 per l’emergenza Covid-19, gestito dal colosso dell’outsourcing.
quotidiano di sicilia
Una dipendente del call center Almaviva di Palermo è risultata positiva al test sul coronavirus. L'operatrice che presta servizio sul 1500, il numero che risponde ai cittadini sull'emergenza sanitaria, ha effettuato la formazione il 2 marzo e risulterebbe assente dall'azienda dal 5 marzo. È stata ricoverata presso il reparto malattie infettive del “Cervello” e sottoposta al tampone il cui esito è positivo. L'azienda ha attivato il protocollo sanitario ed è in attesa di indicazioni dalle autorità sanitarie.
Nel frattempo è scattato un ulteriore intervento straordinario di disinfezione degli ambienti e degli strumenti di lavoro. Gli ambienti saranno dunque fruibili, secondo l'azienda, per lo svolgimento dell'attività lavorativa, mentre servizi operativi in orario notturno non subiranno variazioni. Ma c'è comprensibilmente agitazione tra i 2800 lavoratori della sede che da tempo manifestavano preoccupazione spingendo sullo smart working. E un tam tam interno spinge ad assentarsi in massa.
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