Questa mattina i lavoratori della Geofor PISA hanno deciso di fermare ogni attività
ANDRÀ TUTTO BENE SE CAMBIEREMO TUTTO!
info Potere al popolo Pisa
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Ogni giorno ci arrivano notizie di lavoratori trovati positivi al Covid-19 e le stesse aziende sono costrette a fermare completamente l’attività produttiva».
72 fabbriche ferme nel torinese
lo Slai cobas per il sindacato di classe è decisamente contrario all'uso delle ferie forzate
Nel Torinese a oggi sono 36mila gli operai a casa per cassa integrazione, solidarietà o ferie forzate
Ieri, mercoledì 18 marzo, un altro operaio alla Maserati di
Grugliasco si è scoperto positivo al coronavirus. È il secondo caso in
Agap da quando la pandemia del Covid-19 ha raggiunto l’Italia. Ma c’è
anche un addetto contagiato alla Skf di Airasca, altri due alla Denso di
Poirino e poi all’ex General Motors, oggi Punch; alla Teksid, Fpt Iveco
M4U. Il vento della sindrome respiratoria acuta è entrato nelle
fabbriche di Torino, con o senza scioperi da parte dei metalmeccanici.Secondo un’indagine della Fiom a oggi
sono 72 gli impianti costretti a chiudere temporaneamente o a rallentare
l’attività, una frenata che ha coinvolto 36.058 lavoratori e dunque
dirottati verso la cassa integrazione per Covid-19 (la maggior parte),
solidarietà o ferie forzate.
Se lasciamo fare ai padroni le Casse integrazioni attuali sono anticamera dei licenziamenti
necessario massima vigilanza e prepararsi a lottare - sapendo la naturale complicità dei sindacati confederali
Misure che in alcuni stabilimenti sono state estese ben oltre il 27
marzo, come invece ha fissato Fiat Chrysler per i suoi oltre 5.000
dipendenti torinesi. «Aspettiamo il calo dei contagi, a quel punto è
probabile che le ore di cassa integrazione possano essere spalmate nel
tempo e riportare un po’ di lavoratori in fabbrica — commenta Edi Lazzi,
numero uno della Fiom Cgil di Torino —. La situazione è molto incerta,
difficile fare previsioni e azzardare ipotesi».
Per 60 giorni i metalmeccanici torinesi (e non solo) godranno di un cuscinetto governativo: alla data di entrata in vigore del decreto «Cura Italia» sono infatti vietati i licenziamenti per due mesi e nello stesso periodo sono sospese le procedure pendenti avviate dopo il 23 febbraio 2020. Ma dopo?
Per 60 giorni i metalmeccanici torinesi (e non solo) godranno di un cuscinetto governativo: alla data di entrata in vigore del decreto «Cura Italia» sono infatti vietati i licenziamenti per due mesi e nello stesso periodo sono sospese le procedure pendenti avviate dopo il 23 febbraio 2020. Ma dopo?
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