venerdì 20 marzo 2020

pc 20 marzo - Dalle fabbriche e posti di lavoro - quotidiano 1

Questa mattina i lavoratori della  Geofor PISA hanno deciso di fermare ogni attività

ANDRÀ TUTTO BENE SE CAMBIEREMO TUTTO!
info Potere al popolo Pisa

Ogni giorno ci arrivano notizie di lavoratori trovati positivi al Covid-19 e le stesse aziende sono costrette a fermare completamente l’attività produttiva».    

72 fabbriche ferme nel torinese

lo Slai cobas per il sindacato di classe è decisamente contrario all'uso delle ferie forzate

Nel Torinese a oggi sono 36mila gli operai a casa per cassa integrazione, solidarietà o ferie forzate
Ieri, mercoledì 18 marzo, un altro operaio alla Maserati di Grugliasco si è scoperto positivo al coronavirus. È il secondo caso in Agap da quando la pandemia del Covid-19 ha raggiunto l’Italia. Ma c’è anche un addetto contagiato alla Skf di Airasca, altri due alla Denso di Poirino e poi all’ex General Motors, oggi Punch; alla Teksid, Fpt Iveco M4U. Il vento della sindrome respiratoria acuta è entrato nelle fabbriche di Torino, con o senza scioperi da parte dei metalmeccanici.Secondo un’indagine della Fiom a oggi sono 72 gli impianti costretti a chiudere temporaneamente o a rallentare l’attività, una frenata che ha coinvolto 36.058 lavoratori e dunque dirottati verso la cassa integrazione per Covid-19 (la maggior parte), solidarietà o ferie forzate.
Se lasciamo fare ai padroni le Casse integrazioni attuali sono anticamera dei licenziamenti
necessario massima vigilanza e prepararsi a lottare - sapendo la naturale complicità dei sindacati confederali

Misure che in alcuni stabilimenti sono state estese ben oltre il 27 marzo, come invece ha fissato Fiat Chrysler per i suoi oltre 5.000 dipendenti torinesi. «Aspettiamo il calo dei contagi, a quel punto è probabile che le ore di cassa integrazione possano essere spalmate nel tempo e riportare un po’ di lavoratori in fabbrica — commenta Edi Lazzi, numero uno della Fiom Cgil di Torino —. La situazione è molto incerta, difficile fare previsioni e azzardare ipotesi».
Per 60 giorni i metalmeccanici torinesi (e non solo) godranno di un cuscinetto governativo: alla data di entrata in vigore del decreto «Cura Italia» sono infatti vietati i licenziamenti per due mesi e nello stesso periodo sono sospese le procedure pendenti avviate dopo il 23 febbraio 2020. Ma dopo? 

Nessun commento:

Posta un commento