Scioperi
Alla «Itt» di Barge (produce pastiglie per freni, oltre mille dipendenti) annunciato sciopero di 8 ore sui tre turni oggi e domani; idem alla «Mtm» di Cherasco (settore metalmeccanico), 900 lavoratori, oggi contro l’azienda che «non ha voluto sentir ragioni» alle richieste di fermarsi. Tensioni pure alla Bottero di Cuneo.
Coronavirus, bloccati gli stabilimenti Michelin ad Alessandria e Cuneo: colpa della situazione in Spagna
Sospendono l’attività a causa del coronavirus i due
stabilimenti Michelin di Cuneo e Alessandria, per numero di dipendenti
(rispettivamente 2262 e 834) una delle maggiori realtà occupazionali del
Basso Piemonte, seconda solo alla Ferrero. La decisione era
circolata domenica, ieri è stata ufficializzata in un incontro con i
sindacati negli stabilimenti di Ronchi e di Spinetta Marengo. Oggi al
termine della mattinata l’arresto della produzione: quasi tutti i
lavoratori torneranno a casa, tranne alcuni che dovranno mantenere la
sicurezza interna e la gestione del magazzino. Impiegati e dirigenti
continueranno a lavorare da casa grazie allo smart working.
Quanto durerà lo stop? Si è parlato di una settimana, fino a lunedì 23. In realtà non c’è certezza.
Il punto verrà fatto venerdì con i rappresentanti sindacali: si dovrà
anche valutare il ricorso agli ammortizzatori sociali (cassa
integrazione, ferie, congedi parentali, eccetera).
Lo stop temporaneo della Michelin rischia di avere un
effetto cascata sull’intero settore manifatturiero, soprattutto
nell’Alessandrino dove hanno problemi altre realtà legate al
settore plastica. «Non abbiamo mai avuto un portafoglio ordini così
pieno – dice Stefano Guala, amministratore di un’azienda che produce
spruzzatori anche per disinfettanti – e tante difficoltà a soddisfarli.
Da noi si lavora a scartamento ridotto e si devono fare i conti con
altri ostacoli. Ad esempio non si trovano più autisti disposti a venire
in Italia a caricare il materiale. Però ci sono contratti di fornitura
da rispettare». Un decreto governativo di temporanea chiusura «per forza
maggiore» potrebbe risolvere la situazione.
Duecentomila mascherine. Le ha ordinate ieri Confindustria Cuneo
alla Miroglio Group di Alba,
azienda che ha iniziato a produrre dispositivi di protezione in tessuto lavabile a scopo sanitario e civile non medicale, in esclusiva per il Piemonte. Saranno distribuite alle aziende associate che ne faranno richiesta e le prime consegne dovrebbero iniziare da lunedì. . La Miroglio ha annunciato di essere in grado di produrre 600 mila «pezzi» in 2 settimane, equivalenti a 6 milioni di utilizzazioni. «La priorità ovviamente sarà data al personale medico e infermieristico di ospedali e presidi sanitari - prosegue il direttore Cirio -, poi alle aziende che stanno anche loro affrontando un momento complesso e molto delicato a livello di sicurezza».
azienda che ha iniziato a produrre dispositivi di protezione in tessuto lavabile a scopo sanitario e civile non medicale, in esclusiva per il Piemonte. Saranno distribuite alle aziende associate che ne faranno richiesta e le prime consegne dovrebbero iniziare da lunedì. . La Miroglio ha annunciato di essere in grado di produrre 600 mila «pezzi» in 2 settimane, equivalenti a 6 milioni di utilizzazioni. «La priorità ovviamente sarà data al personale medico e infermieristico di ospedali e presidi sanitari - prosegue il direttore Cirio -, poi alle aziende che stanno anche loro affrontando un momento complesso e molto delicato a livello di sicurezza».
ArcelorMittal chiude a Genova per sanificazione
in 130 in cassa con emergenza Covid
ArcelorMittal ha ritirato la
cassa integrazione per crisi aziendale che aveva aperto il 24 febbraio a
Genova per 130 lavoratori. La procedura era stata fortemente contestata
dai Fiom, Fim e Uilm che avevano però rinunciato allo sciopero per
l'aggravarsi dell'emergenza coronavirus. Grazie al protocollo firmato
sabato a Roma da Governo, Confindustria e sindacati, l'azienda aprirà da
domani la cassa integrazione legata all'emergenza sanitaria. E' la
sintesi dell'accordo firmato oggi dopo l'ennesima giornata di protesta
in cui i lavoratori si sono rifiutati di entrare nello stabilimento di
Cornigliano in assenza di condizioni di sicurezza. "Da domani lo
stabilimento sarà vuoto - spiega il segretario della Fiom Bruno
Manganaro - ad eccezione dei servizi essenziali di sicurezza e ci sarà
un gruppo di lavoro costituito da delegati e azienda che verificherà le
procedure che saranno attivate dall'azienda per la sanificazione". "E'
un risultato che abbiamo rincorso con scioperi e denunce pubbliche della
situazione sanitaria all'interno dello stabilimento e che abbiamo
chiuso pur senza avere in mano ancora il testo del nuovo decreto",
commenta soddisfatto il segretario della Fiom.
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