Gli attivisti sindacali dello Slai cobas sono a disposizione; proprio in questo clima di salute pubblica hanno il diritto/dovere di muoversi, andare alla fabbrica, sui posti di lavoro, con tutte le misure sanitarie necessarie, a tutela del bene comune e senza che alcun ostacolo venga posto alla loro azione. E' indicato un numero di sportello aperto a cui i lavoratori possono riferirsi 3475301704.
Vanno utilizzate tutte le forme di comunicazione telematica, non solo per l'informazione ma per garantire la normale attività di riunioni e decisioni collettive.
la sede sarà aperta in giorni e fasce orarie indicate di volte in volta per tutto il periodo di emergenza.. Ribadiamo che tutte le prescrizioni sanitarie esistenti saranno scrupolosamente osservate.
Non bastano poi le misure di sicurezza, occorre stare il meno possibile in fabbrica, riducendo la produzione e al massimo la presenza degli operai e attuando per tutti una riduzione dell’orario
di lavoro. ma garantendo il salario al 100% e con la garanzia assoluta e formale che i padroni non approfittino del coronavirus per lasciare fuori, mettere in cig, o peggio licenziare, anche dopo l’emergenza.
Gli operai in alcune fabbriche stanno anche ponendo giustamente, sia una riduzione della produzione sia dove è possibile una riconversione della produzione, per porla al servizio delle necessità della sanità (che sta scoppiando su tutti i fronti), della costruzione di ospedali, di presidi sanitari, di attrezzature, macchinari, strumentazione sanitaria al servizio delle masse, dei malati, dei medici, infermieri, ecc.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe a fronte della gravissima situazione posta dall'emergenza sanitaria coronavirus ritiene di dover svolgere ogni attività a tutela della salute, della sicurezza, del lavoro e del salario di tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti, in tutte le forme necessarie, fatte salve le precauzioni imposte dai decreti sul versante sanitario.
Lo Slai cobas sc sta richiedendo nei posti di lavoro dove è presente, l'assoluta rigida attuazione delle misure di tutela antivirus dei lavoratori, in termini di mascherine, dispositivi individuali di sicurezza, osservanza delle distanze, ecc. In caso queste mancano, i lavoratori si devono fermare, sospendere il lavoro e il salario deve essere integralmente tutelato per tutto il tempo necessario. Lì dove i lavoratori sono mandati a casa, questo deve avvenire senza perdere alcuna voce della retribuzione, quindi non con l’utilizzo di ferie forzate.
Vanno utilizzate tutte le forme di comunicazione telematica, non solo per l'informazione ma per garantire la normale attività di riunioni e decisioni collettive.
la sede sarà aperta in giorni e fasce orarie indicate di volte in volta per tutto il periodo di emergenza.. Ribadiamo che tutte le prescrizioni sanitarie esistenti saranno scrupolosamente osservate.
Non bastano poi le misure di sicurezza, occorre stare il meno possibile in fabbrica, riducendo la produzione e al massimo la presenza degli operai e attuando per tutti una riduzione dell’orario
di lavoro. ma garantendo il salario al 100% e con la garanzia assoluta e formale che i padroni non approfittino del coronavirus per lasciare fuori, mettere in cig, o peggio licenziare, anche dopo l’emergenza.
Gli operai in alcune fabbriche stanno anche ponendo giustamente, sia una riduzione della produzione sia dove è possibile una riconversione della produzione, per porla al servizio delle necessità della sanità (che sta scoppiando su tutti i fronti), della costruzione di ospedali, di presidi sanitari, di attrezzature, macchinari, strumentazione sanitaria al servizio delle masse, dei malati, dei medici, infermieri, ecc.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe a fronte della gravissima situazione posta dall'emergenza sanitaria coronavirus ritiene di dover svolgere ogni attività a tutela della salute, della sicurezza, del lavoro e del salario di tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti, in tutte le forme necessarie, fatte salve le precauzioni imposte dai decreti sul versante sanitario.
Lo Slai cobas sc sta richiedendo nei posti di lavoro dove è presente, l'assoluta rigida attuazione delle misure di tutela antivirus dei lavoratori, in termini di mascherine, dispositivi individuali di sicurezza, osservanza delle distanze, ecc. In caso queste mancano, i lavoratori si devono fermare, sospendere il lavoro e il salario deve essere integralmente tutelato per tutto il tempo necessario. Lì dove i lavoratori sono mandati a casa, questo deve avvenire senza perdere alcuna voce della retribuzione, quindi non con l’utilizzo di ferie forzate.
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