boicottiamo gli scioperi sindacali confederali-
Usb solo un 4° sindacato, non un'alternativa,-
liberiamoci degli ormai inutili e dannosi ' liberi e pensanti '-
organizziamo una grande giornata di protesta operaia e popolare il 29 luglio Renzi a Taranto
Operai,
Usb solo un 4° sindacato, non un'alternativa,-
liberiamoci degli ormai inutili e dannosi ' liberi e pensanti '-
organizziamo una grande giornata di protesta operaia e popolare il 29 luglio Renzi a Taranto
Operai,
se si deve scioperare
bisogna farlo per gli obiettivi degli operai e delle masse popolari
lo Slai cobas invita a
non partecipare agli scioperi dei sindacati confederali.
ma a fare un
grande sciopero con blocco della
fabbrica e della città in occasione della venuta di Renzi annunciata
per il 29 luglio
I nodi, come diciamo da
sempre, stanno via via venendo al pettine. Il Governo con il 10°
decreto in approvazione seppellisce migliaia di posti di lavoro senza
darci salute e sicurezza, preparando l'affitto
e/o la svendita dell'Ilva
ai padroni indiani Arcelor/Marcegaglia o ancora
peggio all'armata brancaleone Arvedi-Luxotica-Cdp.
I sindacati interni alla
fabbrica, tutti, si lamentano e chiedono al governo di salvare il
salvabile, quando è proprio questo governo e
gli interessi che rappresenta che stanno portando la fabbrica al
ridimensionamento e a nessuna bonifica/ambientalizzazione, mentre in
città continuano a dilagare tumori, malattie e nessuna bonifica
reale.
Abbiamo detto sin dal
primo decreto che bisognava fare una lotta sola, quella di ottenere
DECRETO OPERAIO” CHE
STABILISCA:
-tutti
gli operai devono essere impiegati durante la messa a norma degli
impianti, -nessun operaio deve andare a casa, -salari
e diritti non si toccano.
-la
prima messa a norma è garantire la sicurezza degli operai,
istituzione di una postazione ispettiva permanente all'interno della
fabbrica,
-in
una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva non si può stare e
lavorare per tanti anni ma che 25 anni bastano, con estensione,
quindi, a tutti dei benefici pensionistici,
-la
salute è un diritto intoccabile per operai e cittadini, per cui
servono visite mediche mirate permanenti, cure sanitarie gratuite,
ospedale e strutture d'emergenza.
Questo “decreto” i
cui punti sono stati poi ripresi qua e là dagli altri, doveva essere
condizione indispensabile prima di ogni trattativa e firma di
contratti di solidarietà e a premessa di qualsiasi altra soluzione
ipotizzata dal governo, padroni e sciagurati commissari.
Questo decreto, non ce
lo regala ieri come oggi nessuno, richiede il blocco della fabbrica e
della città, una vera rivolta operaia e popolare, unica strada in
grado di cambiare le cose.
Questa proposta non è
stata seguita dai lavoratori. I sindacati confederali hanno seguito
tutt'altra strada, quella di preparare il terreno e sostenere tutti i
decreti del governo, quella di offrire la collaborazione a tutti i
commissari del governo, quella di chiedere alla banda di politici
locali in parlamento di aiutarli a cambiare qualcosa dei decreti del
governo.
I “Liberi e pensanti”,
che hanno posto giustamente l'importanza e la priorità della salute,
hanno via via abbandonato la fabbrica e gli operai al loro destino,
si sono dati ai concerti e a battaglie sul fronte sanitario, e ora
pensano principalmente ad una lista alle prossime elezioni. A questo
hanno aggiunto il danno della favola che la città non andava
bloccata, perchè sarebbe stata danneggiata dalla lotta degli operai,
con il solo risultato di dividere gli operai dalle masse cittadine,
abbandonando la lotta vera in fabbrica e in città.
L'Usb è stata finora
tutt'altro che un'alternativa, anzi è via via diventato un 4°
sindacato, con la stessa logica degli altri con illusioni sulla
nazionalizzazione che atta sempre dallo Stato dei padroni, e dai
governi dei padroni rispecchierebbe solo e sempre l'interesse sempre
dei padroni, come è stato all'epoca dell'Italsider
Continuare sulla strada
già percorsa, tenere bordone ai sindacati confederali, impegnati
peraltro a unirsi di notte e a dividersi di giorno, significa andare
verso una fine ben nota.
Potremmo dire che abbiamo
analizzato dal primo giorno fino all'ultimo ogni passo dell'azione
dei governi e dei padroni, descrivendo prima e non dopo quello che
doveva succedere e sta succedendo; ma, naturalmente siamo i primi a
sapere che la linea giusta senza una forza
materiale, rappresentata dalla massa operaia autorganizzata e da
avanguardie serie che si uniscano, non può cambiare lo stato di cose
esistenti.
Ma diciamo a tutti che i
fatti sono più duri di mille parole. Se gli operai ragionano in
maniera collettiva e con la propria testa, prima o poi la strada
giusta la trovano, e il cammino segnato da padroni e governo e loro
servi può essere interrotto.
La nostra proposta ora
è riprendere nelle proprie mani il nostro destino!
Uno sciopero generale ci
vuole ma ne deve valere la pena. L'occasione della venuta di Renzi a
Taranto è quella giusta.
L'obiettivo di questo
sciopero non è tanto quello di incontrare Renzi, ma di far sentire
a Renzi e al suo governo che non accetteremo ne ora e ne mai i suoi
piani di svendita e tagli dell'occupazione insieme a quelli di rinvio
perenne di ambientalizzazione della fabbrica e bonifiche/salvaguardia
di sicurezza e salute per operai e masse popolari
slai cobas per il
sindacato di classe taranto
leggi blog
tarantocontro.blogspot.com luglio2016
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