venerdì 15 luglio 2016

pc 15 luglio - CGIL CISL UIL IN CAMPO - A FAVORE DEI PADRONI - PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI...

I sindacati confederali neocorporativi, Cgil Cisl e Uil si sono riuniti a Roma il 12 luglio per discutere del rinnovo dei contratti ancora scaduti. Dei contenuti in parte si viene a conoscenza grazie al resoconto che ne fa il Sole 24 Ore il giorno dopo. E sulla stessa pagina abbiamo non solo le dichiarazioni dei sindacalisti, ma nello stesso tempo altri articoli che riportano delle firme degli stessi sindacalisti dei vari contratti o accordi preliminari. Così ragionano e agiscono i confederali: da un alto usano parole che ingannano i lavoratori e le masse e dall’altro fanno cose concrete che danneggiano pesantemente gli stessi operai e lavoratori, aggiungendo ad ogni passaggio un altro tassello sulla cancellazione dei diritti conquistati negli anni, e un peggioramento di fatto non solo della condizione economica, ma anche lavorativa e di ciò che resta dei “diritti democratici”, mettendo in pratica così il loro vero disegno strategico, permettere ai padroni di questo paese di essere più competitivi a livello internazionale, cioè di fare più profitti, e non mettere i bastoni tra le ruote al governo di turno! Non dimentichiamoci tra l’altro che chi “contratta” sono personaggi come la Furlan della Cisl (stipendio da 300.000 euro l’anno), Barbagallo della Uil, che per il fatto stesso che sia stato possibile che diventasse lui segretario generale dice chiaramente quanto questa funzione possa essere esercitata da chiunque; e la Camusso, la più subdola, la più “esperta” nell’usare le parole che ingannano…

Quando parlano di possibile sciopero a settembre, vuol dire che si preparano a cercare di svuotare le possibili lotte spontanee che nasceranno anche dalla politica di “lacrime e sangue” che sarà tracciata nella finanziaria del governo.
Il giornale riporta la notizia che i lavoratori in attesa di contratto sono circa 12 milioni! Tra questi 3 milioni del pubblico impiego che è fermo da 7 anni e 1,5 di metalmeccanici, e già questi numeri dovrebbero far vergognare chi dice nello stesso tempo di avere la “maggiore rappresentatività”, che bisogna intendere come rappresentatività degli interessi dei padroni!

Alle belle parole, dunque, che fanno tanto “sindacato” con cui “lanciano un appello a governo e imprese, chiedendo una convocazione immediata; in mancanza di un segnale positivo, il sindacato proseguirà la mobilitazione fino a settembre, quando un nuovo attivo farà il punto dei tavoli aperti, chiusi e di quelli conclusi,”; “si devono rinnovare i contratti, gli unici strumenti che possono garantire la crescita dei consumi e attraverso questi il rilancio dell’economia.” Questo è uno dei chiodi fissi appunto dei sindacalisti! “richiamando al proprio dovere il governo e alle proprie responsabilità le imprese”. Alle belle parole fanno di contrasto, appunto, l’intesa per il rinnovo del contratto dei lavoratori dell’Ambiente che sono circa 40.000 e quello del Terziario. Quello dell’Ambiente prevede “Tra i punti qualificanti” come tiene a ricordare il giornale:
«l’aumento dell’orario di lavoro settimanale da 36 a 38 ore» e questa sì che è una bella conquista!
La riduzione dei «costi per il lavoro straordinario svolto entro certi limiti».
Due punti che secondo il quotidiano dei padroni rappresentano «una decisa svolta nel panorama contrattuale italiano».”
E certo! Aumento dell’orario di lavoro e diminuzione dei costi! Che si vuole di più?
Ma ancora qualcosa si può fare, per esempio prevedere “importanti penalizzazioni economiche a carico dei lavoratori” quando i lavoratori si assentano per malattia.
Niente paura, tutto questo serve “Per aumentare la produttività e l’effettivo lavoro…”. La produttività è l’ossessione dei padroni fatta propria dai sindacati neocorporativi!

Con un altro piccolo sforzo arriviamo ad un altro obbiettivo: “Per contrastare la concorrenza sleale attraverso l’impropria applicazione nel settore di altri contratti collettivi, è stato inoltre concordato un livello base per le mansioni più elementari, nell’ambito dell’inquadramento del personale, inferiore del 20% rispetto all’attuale…”
A questo punto si potrebbe pensare che almeno da punto di vista economico ci sarà qualcosa. Vediamo.
L’accordo prevede “un aumento a regime di 92 euro in busta paga e di ulteriori 28 euro suddivisi tra diversi istituti di “welfare contrattuale”, da spalmarsi entro il 30 giugno 2019 (la vigenza è primo luglio 2016 e 30 giugno 2019). I 120 euro sono distribuiti tra retribuzione e welfare contrattuale a totale carico dell’azienda come ad esempio la previdenza complementare generalizzata, l’assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà bilaterale e il fondo salute e sicurezza.”
Quindi abbiamo, dopo anni di mancato rinnovo, 92 euro lordi divisi in trance fino al 2019, una elemosina che svanisce al primo aumento di qualsiasi cosa, e 28 euro che gestisce il padrone e di cui non si avranno più notizie!

Se quella sull’Ambiente è una “intesa”, ma che sarà sicuramente trasformata in firma di contratto, in un altro comparto, quello del terziario, il contratto si è firmato. E qui il titolo è: Aumento di 85 euro! Su questo torneremo con un altro articolo.

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