giovedì 14 luglio 2016

pc 14 luglio - Fincantieri Palermo: ma quale sarebbe il piano industriale? Il sindaco Orlando incontra l’amministratore delegato Bono che a settembre sarà a Palermo!

Che il sindaco di una grande città, come Orlando, si interessi di importanti vertenze che coinvolgono migliaia di lavoratori non dovrebbe sorprendere, e in genere ciò avviene in diverse città, ma nel caso della Fincantieri di Palermo siamo al passaggio di consegne della vertenza dalle mani degli operai, attraverso i loro cosiddetti rappresentanti sindacali, alle istituzioni. E questo negli anni è accaduto anche ad altre fabbriche, come la Fiat di Termini Imerese e la Keller solo per fare due esempi. Questo passaggio di consegne è di fatto una resa incondizionata rispetto alle proprie funzioni, insomma che ci stanno a fare i sindacalisti? Gli operai, come tutti dovrebbero sapere, a cominciare dai sindacalisti, possono contrattare le proprie condizioni di salario e di lavoro quando riescono a mettere in campo un certo “rapporto di forza” con il padrone, il quale altrimenti fa quello che vuole, e cioè non rinnova il contratto, stabilisce tempi di lavoro e straordinari, cassa integrazione con o senza rotazione, assunzioni, ricatti con trasferimenti in altri siti, contestazioni disciplinari, denunce penali per “manifestazione” contro l’azienda e licenziamenti, premi di produttività e il “piano industriale”!
Si tratta di cose gravissime ma questo è ciò che succede a Palermo e in particolare il piano industriale è fatto di lento abbandono del settore costruzione, con la conseguente diminuzione del numero degli operai sia Fincantieri che dell’indotto.

E infatti l’attività industriale in questo momento è “il taglio della prima lamiera del troncone di prua
di “Nieuw Statendam”, la nuova nave da crociera che Fincantieri sta realizzando per la società armatrice Holland America Line, brand di Carnival Corporation & plc, primo operatore al mondo del settore crocieristico.” E che sarà costruita nello stabilimento di Marghera nel 2018! Cioè due anni di lavoro, mentre qui si continua con lavoretti che al massimo garantiscono qualche mese di lavoro a pochi operai.

Ed è di questa preoccupazione che Orlando si fa portavoce incontrando, come riportato dai quotidiani, a Roma l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono. “L’incontro – ha detto il sindaco – servirà per illustrare i piani del gruppo navale italiano nella nostra realtà produttiva locale ed è un’occasione importante di conoscenza e confronto sul futuro della storica vocazione industriale dello stabilimento cittadino”. Che ha aggiunto: “Nel corso dell’incontro – … – è stata fatta una ampia panoramica sulla condizione del Cantiere navale, in riferimento alla situazione dei bacini e all’indotto, con l’obiettivo o di garantire una piena occupazione e lo sviluppo del sito navalmeccanico. Considero inoltre importante – ha concluso – la conferma di attenzione da parte del vertice di Fincantieri alle esigenze e prospettive produttive e occupazionali del Cantiere navale.” Si tratta della stessa attenzione che ha il becchino quando porta il morto al cimitero! Nelle parole di Orlando: “L’area produttiva di Palermo deve essere sempre più presenza strategica all’interno di Fincantieri e del suo portafoglio commesse, che fanno della stessa un’azienda leader mondiale nel settore cantieristico navale”.
Bono ha addirittura promesso ad Orlando che sarà a Palermo il prossimo settembre proprio per discutere di tutto questo. A settembre si potrebbe riaprire la partita?

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