Flop dello sciopero di ieri - Serve un vero sciopero che blocchi fabbrica e città, che unisca operai e popolazione, ma sul "decreto operaio" - Lo Slai cobas lo proclamerà il 29, facciamo trovare a Renzi una città in rivolta
Fim, Fiom, Uilm fanno un misero tentativo per nascondere il fallimento
di uno sciopero, che era di supporto a una loro piattaforma, mai
discussa in assemblea con gli operai, e ai loro incontri istituzionali,
ma che come abbiamo spiegato in altri articoli non serve a difendere nè
lavoro nè salute.
Dichiarazione dei rappresentanti sindacali: "Non abbiamo voluto caricare questa astensione di troppo significato per non dare un segnale negativo alla Commissione: in fondo loro sono qui per ascoltare le nostre esigenze..."
BUGIARDI E SERVILI!
Dichiarazione dei rappresentanti sindacali: "Non abbiamo voluto caricare questa astensione di troppo significato per non dare un segnale negativo alla Commissione: in fondo loro sono qui per ascoltare le nostre esigenze..."
BUGIARDI E SERVILI!
Il bluff della "Clausola sociale" chiesta da Fim, Fiom, Uilm
Nella piattaforma presentata a Roma, allegata alla lettera ai
parlamentari sul 10° decreto Ilva, Fim, Fiom, Uilm ne parlano sotto la
voce "OCCUPAZIONE".
Ma si tratta di un bluff, perchè questa "clausola" è tutta il contrario di una difesa dell'occupazione.
Riportiamo il testo della piattaforma:
"Fim, Fiom e Uilm chiedono al governo nell'iter di conversione della legge, di inserire la clausola sociale, ovvero un provvedimento specifico che tuteli tutti i lavoratori da eventuali piani di ridimensionamento. Analogalmente avvenga per contrastare l'emergenza appalti, vista la drammaticità in cui versano le aziende del territorio, in quanto sono oramai migliaia i lavoratori falcidiati e quelli che rischiano l'esclusione dal mondo del lavoro a causa degli ammortizzatori sociali ormai in scadenza, introducendo deroghe a nuovi strumenti per la tenuta occupazionale rispetto ai provvedimenti attuali (jobs act)".
Quindi, ciò che Fim, Fiom e Uilm chiedono è solo e soltanto ammortizzatori sociali, e la deroga
di essi, della casintegrazione, dei contratti di solidarietà, della mobilità lunga, ecc.
Tant'è che, tra i provvedimenti decisi vi è il prolungamento dei contratti di solidarietà in corso all'Ilva.
Quindi, "clausola sociale" vuol dire che per gli operai dell'Ilva e dell'appalto i sindacati hanno già messo in conto, danno già per scontato la riduzione dell'occupazione,i problemi di esuberi che porranno i nuovi padroni (senza differenza tra l'una o l'altra cordata). Tutt'altro che difesa dell'occupazione, ma solo un accompagnamento al licenziamento e alla disoccupazione.
Ma anche sul fronte del risanamento ambientale e bonifiche la piattaforma dei sindacati confederali, al di là di denunce scontate sullo slittamento dei tempi e sulla facoltà lasciate ai nuovi padroni di modificare i piani aziendali, la piattaforma diventa di fatto di accompagnamento al decreto del governo non da necessario contrasto.
Infatti su questa questione fondamentale ci si limita a scrivere: "chiediamo che alla conclusione dei centoventi giorni previsti, dopo il pronunciamento del giudizio della commissione formata da tre esperti, si introduca una nuova valutazione del danno sanitario per adoperare tutte le cautela possibili dal rischio cancerogeno per lavoratori e residenti del comprensorio cittadino e dell'intera provincia".
Neanche, quindi, chiedono che la copertura dei micidiali parchi minerali si faccia subito!
Ma si tratta di un bluff, perchè questa "clausola" è tutta il contrario di una difesa dell'occupazione.
Riportiamo il testo della piattaforma:
"Fim, Fiom e Uilm chiedono al governo nell'iter di conversione della legge, di inserire la clausola sociale, ovvero un provvedimento specifico che tuteli tutti i lavoratori da eventuali piani di ridimensionamento. Analogalmente avvenga per contrastare l'emergenza appalti, vista la drammaticità in cui versano le aziende del territorio, in quanto sono oramai migliaia i lavoratori falcidiati e quelli che rischiano l'esclusione dal mondo del lavoro a causa degli ammortizzatori sociali ormai in scadenza, introducendo deroghe a nuovi strumenti per la tenuta occupazionale rispetto ai provvedimenti attuali (jobs act)".
Quindi, ciò che Fim, Fiom e Uilm chiedono è solo e soltanto ammortizzatori sociali, e la deroga
di essi, della casintegrazione, dei contratti di solidarietà, della mobilità lunga, ecc.
Tant'è che, tra i provvedimenti decisi vi è il prolungamento dei contratti di solidarietà in corso all'Ilva.
Quindi, "clausola sociale" vuol dire che per gli operai dell'Ilva e dell'appalto i sindacati hanno già messo in conto, danno già per scontato la riduzione dell'occupazione,i problemi di esuberi che porranno i nuovi padroni (senza differenza tra l'una o l'altra cordata). Tutt'altro che difesa dell'occupazione, ma solo un accompagnamento al licenziamento e alla disoccupazione.
Ma anche sul fronte del risanamento ambientale e bonifiche la piattaforma dei sindacati confederali, al di là di denunce scontate sullo slittamento dei tempi e sulla facoltà lasciate ai nuovi padroni di modificare i piani aziendali, la piattaforma diventa di fatto di accompagnamento al decreto del governo non da necessario contrasto.
Infatti su questa questione fondamentale ci si limita a scrivere: "chiediamo che alla conclusione dei centoventi giorni previsti, dopo il pronunciamento del giudizio della commissione formata da tre esperti, si introduca una nuova valutazione del danno sanitario per adoperare tutte le cautela possibili dal rischio cancerogeno per lavoratori e residenti del comprensorio cittadino e dell'intera provincia".
Neanche, quindi, chiedono che la copertura dei micidiali parchi minerali si faccia subito!
Gli emendamenti non cambiano assolutamente la sostanza di un decreto che dovrebbe invece cadere.
DI QUALI EMENDAMENTI SI TRATTA:
- lo scudo penale, civile e amministrativo esteso dall’ultimo decreto Ilva dai commissari straordinari al nuovo acquirente, vale solo fino all’adempimento delle prescrizioni del Piano ambientale, cioè non oltre la fine del 2018 - QUINDI, FINO A DICEMBRE 2018, VALE A DIRE PROPRIO NEL PERIODO IN CUI PIU' ALTO E' IL RISCHIO PER LA SALUTE E LA SICUREZZA, I NUOVI PADRONI SONO LIBERI DI FARE CIO' CHE VOGLIONO, PERCHE' NON SONO PUNIBILI.
- Ammortizzatori e clausola sociale per tutti i lavoratori del gruppo - QUESTO E' L'EMENDAMENTO SU CUI SOPRATTUTTO IL PD FA PIU' DEMAGOGIA, MA CHE IN REALTA' NON SOLO NON MIGLIORA MA PEGGIORA LA SITUAZIONE. SI TRATTA, INFATTI, DI UNA CLAUSOLA SOCIALE CHE INVECE DI SALVAGUARDARE I POSTI DI LAVORO, RATIFICA CHE VI SARANNO SICURAMENTE CASSINTEGRAZIONE, CONTRATTI DI SOLIDARIETA', MOBILITA', ECC.
- Un’altra modifica prevede la domanda di autorizzazione dei nuovi interventi e di modifica del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria che l’aggiudicatario potrà presentare dovrà essere data notizia con avvisi su due quotidiani nazionali e due locali. Inoltre, i curricula dei componenti il comitato di esperti che andranno a valutare in 120 giorni i piani ambientali presentati dalle due cordate in gara per rilevare gli asset industriali del gruppo Ilva, dovranno, in base a un altro emendamento approvato, essere consultabili. MA BASTA QUESTA "INFORMAZIONE", CHE DOVREBBE ESSERE SCONTATA IN UN SISTEMA MINIMAMENTE DEMOCRATICO, PER METTERE A TACERE IL FATTO GRAVE CHE I NUOVI PADRONI POSSONO MODIFICARE I PIANI AMBIENTALI SECONDO I LORO INTERESSI?!
- Sui crediti ai fornitori - si prevede che “le distribuzioni di acconti parziali ai creditori prededucibili sono effettuate dal commissario straordinario dando preferenza al pagamento dei crediti delle imprese fornitrici“.
Sui rifiuti - è stato deciso che entro il 31 dicembre i commissari trasmettano al ministero dell’Ambiente la mappatura, aggiornata al 30 giugno, dei rifiuti pericolosi e del materiale contenente amianto presenti negli stabilimenti Ilva. E, qualora i rifiuti siano utilizzati al di fuori degli stabilimenti Ilva, si applichi un test di cessione. ANCHE SU QUESTE COSE SI SPACCIANO COME EMENDAMENTI MIGLIORATIVI ADEMPIMENTI CHE DOVREBBERO ESSERE SCONTATI.
MA I SINDACATI CONFEDERALI DICHIARANO:
“Nell’iter di conversione in legge dell’ultimo decretoIlva - si legge in una nota della Cisl tarantina - Governo e Parlamento assumano i contenuti della piattaforma rivendicativa di Fim, Fiom e Uilm".
BENE! QUINDI E' SU QUESTO PIATTAFORMA CHE NON CAMBIA NULLA DELLA INACCETTABILITA' DEL 10° DECRETO, CHE FIM, FIOM, UILM HANNO CHIAMATO A SCIOPERARE GLI OPERAI!
DI QUALI EMENDAMENTI SI TRATTA:
- lo scudo penale, civile e amministrativo esteso dall’ultimo decreto Ilva dai commissari straordinari al nuovo acquirente, vale solo fino all’adempimento delle prescrizioni del Piano ambientale, cioè non oltre la fine del 2018 - QUINDI, FINO A DICEMBRE 2018, VALE A DIRE PROPRIO NEL PERIODO IN CUI PIU' ALTO E' IL RISCHIO PER LA SALUTE E LA SICUREZZA, I NUOVI PADRONI SONO LIBERI DI FARE CIO' CHE VOGLIONO, PERCHE' NON SONO PUNIBILI.
- Ammortizzatori e clausola sociale per tutti i lavoratori del gruppo - QUESTO E' L'EMENDAMENTO SU CUI SOPRATTUTTO IL PD FA PIU' DEMAGOGIA, MA CHE IN REALTA' NON SOLO NON MIGLIORA MA PEGGIORA LA SITUAZIONE. SI TRATTA, INFATTI, DI UNA CLAUSOLA SOCIALE CHE INVECE DI SALVAGUARDARE I POSTI DI LAVORO, RATIFICA CHE VI SARANNO SICURAMENTE CASSINTEGRAZIONE, CONTRATTI DI SOLIDARIETA', MOBILITA', ECC.
- Un’altra modifica prevede la domanda di autorizzazione dei nuovi interventi e di modifica del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria che l’aggiudicatario potrà presentare dovrà essere data notizia con avvisi su due quotidiani nazionali e due locali. Inoltre, i curricula dei componenti il comitato di esperti che andranno a valutare in 120 giorni i piani ambientali presentati dalle due cordate in gara per rilevare gli asset industriali del gruppo Ilva, dovranno, in base a un altro emendamento approvato, essere consultabili. MA BASTA QUESTA "INFORMAZIONE", CHE DOVREBBE ESSERE SCONTATA IN UN SISTEMA MINIMAMENTE DEMOCRATICO, PER METTERE A TACERE IL FATTO GRAVE CHE I NUOVI PADRONI POSSONO MODIFICARE I PIANI AMBIENTALI SECONDO I LORO INTERESSI?!
- Sui crediti ai fornitori - si prevede che “le distribuzioni di acconti parziali ai creditori prededucibili sono effettuate dal commissario straordinario dando preferenza al pagamento dei crediti delle imprese fornitrici“.
- l'Arpa Puglia, che è stata svincolata dal blocco delle assunzioni: è autorizzata ad assumere personale
a tempo indeterminato per la copertura delle future «attività di
vigilanza, controllo, monitoraggio» e per gli «eventuali accertamenti
tecnici»in relazione all’attuazione del piano. A questo scopo sono state
individuate risorse per massimi 2,5 milioni nel 2016 e 5 milioni a
decorrere dal 2017. MA NESSUNO HA CHIESTO SU QUESTO L'UNICA COSA SERIA:
CHE VI SIA DENTRO L'ILVA UNA POSTAZIONE FISSA DI ISPETTORI, PER
CONTROLLI CONTINUI E DETERRENTE.
- l’advisor
che valuterà l’offerta economica per l’acquisizione dell’azienda da
parte delle due cordate formate dai gruppi privati in gara, non deve essere in
potenziale conflitto di interesse con i privati stessi - E QUESTA SAREBBE UNA RICHIESTA? NON UN FATTO CHE DOVREBBE ESSERE SCONTATO?
Sui rifiuti - è stato deciso che entro il 31 dicembre i commissari trasmettano al ministero dell’Ambiente la mappatura, aggiornata al 30 giugno, dei rifiuti pericolosi e del materiale contenente amianto presenti negli stabilimenti Ilva. E, qualora i rifiuti siano utilizzati al di fuori degli stabilimenti Ilva, si applichi un test di cessione. ANCHE SU QUESTE COSE SI SPACCIANO COME EMENDAMENTI MIGLIORATIVI ADEMPIMENTI CHE DOVREBBERO ESSERE SCONTATI.
MA I SINDACATI CONFEDERALI DICHIARANO:
“Nell’iter di conversione in legge dell’ultimo decretoIlva - si legge in una nota della Cisl tarantina - Governo e Parlamento assumano i contenuti della piattaforma rivendicativa di Fim, Fiom e Uilm".
BENE! QUINDI E' SU QUESTO PIATTAFORMA CHE NON CAMBIA NULLA DELLA INACCETTABILITA' DEL 10° DECRETO, CHE FIM, FIOM, UILM HANNO CHIAMATO A SCIOPERARE GLI OPERAI!
Il M5S ha "idee chiare su come salvare Taranto"... LICENZIAMENTO DI MASSA DEGLI OPERAI ILVA...
Il M5S in questi giorni all'Ilva e ai Tamburi, con i cavalier
serventi di Ranieri e soci dei "Liberi e pensanti", vanno da un lato
vendendo fumo e dall'altro spingono per attacchi concreti ai lavoratori.
Il M5S chiede la chiusura dell'Ilva, per fare di Taranto una Bagnoli cento volte più grande, in cui a 30 anni di distanza dalla sua chiusura, gli operai sono stati mandati tutti a casa - una storica classe operaia che faceva tante lotte anche sul terreno della salute e dell'ambiente - ma ancora non vi è stata neanche mezza bonifica, l'inquinamento ambientale, dei terreni, del mare è nettamente peggiorato, ed è preda di speculazione e interessi di affaristi e cammorristi.
Con gli operai fuori dalla fabbrica, dispersi, senza alcuna forza contrattuale, non si difende nè salute nè lavoro e si lascia campo libero a governo, speculatori, e chiacchiaroni.
Il M5S chiede che gli operai siano tutti licenziati. Mandati in mobilità con un reddito che si riduce sempre più, o che diventino degli assistiti, per ricercare lavoro, fare formazione (ad operai siderurgici che sono già specializzati...!!), con la miseria di sussidi, indennità, incentivi.
Si tratta di forme che non hanno mai dato, in nessun parte in Italia, altro lavoro e reddito!
Si vogliono ridurre gli operai a elemosinati, disoccupati, che devono girare per collocamenti o peggio Agenzie interinali, enti di Formazione (che loro sì avranno bei soldi dallo Stato...).
Sono chiacchiere che potrebbe essere reimpiegata nelle bonifiche del territorio; non lo è stata a Bagnoli e non lo sarà a Taranto!
Il M5S sul fronte della salute-bonifiche non fa alcuna proposta e richiesta concreta, si limita ad auspicare che il governo faccia accordi e progetti - quando abbiamo già visto che tipo di accordi e progetti fa il governo, quelli di rinviare sine die anche i piani di bonifica già fatti, ma che restano nei cassetti e senza fondi reali, della Commissaria per il governo, Corbelli.
Ma il M5S su questo fa anche un passo indietro, perchè parla di "progetti di bonifica" ancora tutti da fare - quanti decenni dovremo aspettare?
Il M5S sulla riconversione butta letteralmente fumo. Parlare di "riconversione industriale per un nuovo sviluppo sostenibile, di turismo, energie rinnovabili, ecc. ecc." sono chiacchiere da bar della media e a volte piccola borghesia, se non si dice che questo sistema del capitale fa diventare tutto nocivo e pericoloso per il suo profitto e non si chiama alla lotta contro di esso. Non è che non abbiamo esempi anche a Taranto di questo: la Marcegaglia che doveva fare produzioni alternative ha chiuso e ora è parte delle cordate che potrebbero prendesri l'Ilva; le nostre coste, spiagge sono da tempo diventate preda di speculazione affaristica, che se ne frega della difesa ambientale, anzi inquina mari e territori e privatizza intere zone, facendo spiagge di serie A e spiagge di serie B, e potremmo continuare. Come sono chiacchiere che 15 mila operai, compreso l'appalto, per non parlare dell'indotto, possono essere rioccupati nel turismo, archeologie industriale e stronzate del genere.
Come sono chiacchiere, e presa in giro parlare di "potenziamento della filiera di riuso dei rifiuti". Dove stavano lor signori e dove stanno quando i disoccupati organizzati, gli operai della selezione differenziata hanno lottato per anni e continuano a lottare per queste cose?!
QUESTE SONO PAROLE E PROGRAMMI DA CAMPAGNA ELETTORALE, BUONI PER ESSERE DETTI PRIMA E DOPO SMENTITI DAI FATTI.
E gli operai, le masse popolari di Taranto non possono e non devono andare dietro a queste cazzate, aspettando che qualcuno risolva i problemi.
Ma devono organizzarsi e lottare, mandando a quel paese i demagoghi e ciarlatani di ogni tipo.
Il M5S chiede la chiusura dell'Ilva, per fare di Taranto una Bagnoli cento volte più grande, in cui a 30 anni di distanza dalla sua chiusura, gli operai sono stati mandati tutti a casa - una storica classe operaia che faceva tante lotte anche sul terreno della salute e dell'ambiente - ma ancora non vi è stata neanche mezza bonifica, l'inquinamento ambientale, dei terreni, del mare è nettamente peggiorato, ed è preda di speculazione e interessi di affaristi e cammorristi.
Con gli operai fuori dalla fabbrica, dispersi, senza alcuna forza contrattuale, non si difende nè salute nè lavoro e si lascia campo libero a governo, speculatori, e chiacchiaroni.
Il M5S chiede che gli operai siano tutti licenziati. Mandati in mobilità con un reddito che si riduce sempre più, o che diventino degli assistiti, per ricercare lavoro, fare formazione (ad operai siderurgici che sono già specializzati...!!), con la miseria di sussidi, indennità, incentivi.
Si tratta di forme che non hanno mai dato, in nessun parte in Italia, altro lavoro e reddito!
Si vogliono ridurre gli operai a elemosinati, disoccupati, che devono girare per collocamenti o peggio Agenzie interinali, enti di Formazione (che loro sì avranno bei soldi dallo Stato...).
Sono chiacchiere che potrebbe essere reimpiegata nelle bonifiche del territorio; non lo è stata a Bagnoli e non lo sarà a Taranto!
Il M5S sul fronte della salute-bonifiche non fa alcuna proposta e richiesta concreta, si limita ad auspicare che il governo faccia accordi e progetti - quando abbiamo già visto che tipo di accordi e progetti fa il governo, quelli di rinviare sine die anche i piani di bonifica già fatti, ma che restano nei cassetti e senza fondi reali, della Commissaria per il governo, Corbelli.
Ma il M5S su questo fa anche un passo indietro, perchè parla di "progetti di bonifica" ancora tutti da fare - quanti decenni dovremo aspettare?
Il M5S sulla riconversione butta letteralmente fumo. Parlare di "riconversione industriale per un nuovo sviluppo sostenibile, di turismo, energie rinnovabili, ecc. ecc." sono chiacchiere da bar della media e a volte piccola borghesia, se non si dice che questo sistema del capitale fa diventare tutto nocivo e pericoloso per il suo profitto e non si chiama alla lotta contro di esso. Non è che non abbiamo esempi anche a Taranto di questo: la Marcegaglia che doveva fare produzioni alternative ha chiuso e ora è parte delle cordate che potrebbero prendesri l'Ilva; le nostre coste, spiagge sono da tempo diventate preda di speculazione affaristica, che se ne frega della difesa ambientale, anzi inquina mari e territori e privatizza intere zone, facendo spiagge di serie A e spiagge di serie B, e potremmo continuare. Come sono chiacchiere che 15 mila operai, compreso l'appalto, per non parlare dell'indotto, possono essere rioccupati nel turismo, archeologie industriale e stronzate del genere.
Come sono chiacchiere, e presa in giro parlare di "potenziamento della filiera di riuso dei rifiuti". Dove stavano lor signori e dove stanno quando i disoccupati organizzati, gli operai della selezione differenziata hanno lottato per anni e continuano a lottare per queste cose?!
QUESTE SONO PAROLE E PROGRAMMI DA CAMPAGNA ELETTORALE, BUONI PER ESSERE DETTI PRIMA E DOPO SMENTITI DAI FATTI.
E gli operai, le masse popolari di Taranto non possono e non devono andare dietro a queste cazzate, aspettando che qualcuno risolva i problemi.
Ma devono organizzarsi e lottare, mandando a quel paese i demagoghi e ciarlatani di ogni tipo.
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