venerdì 24 novembre 2017

pc 24 novembre - UN CENTINAIO DI COMPAGNI E COMPAGNE AL TRIBUNALE E AL CARCERE HANNO ROTTO I DIVIETI, E FORTE SI E' SENTITO: "LIBERTA' PER NADIA LIOCE" !

Davanti al carcere

Al tribunale
Un centinaio di compagni e compagne hanno sfidato i divieti della Questura di L'Aquila e si sono riuniti davanti al Tribunale dove si teneva l'udienza del processo contro Nadia Lioce, colpevole di aver battuto con una bottiglietta di plastica contro la porta blindata della sua cella per protesta contro i quotidiani soprusi e sequestri di riviste e altro materiale cartaceo e oggetti personali. Erano presenti il Mfpr, Soccorso rosso proletario, Pagine contro la tortura, Ccrsri, Comitato contro la repressione Napoli, Amazora, con delegazioni da Roma Milano, Torino, Napoli, Bergamo, Bologna,  Genova, Palermo, Taranto.
L'udienza è iniziata intorno alle 11 con le testimonianze di una ispettrice del Gom che ha descritto l'atteggiamento di "non dialogo" della detenuta e come la stessa con la sua bottiglietta disturbasse anche altre detenute, il cappellano, lo psicologo e altro personale. La protesta, ha aggiunto, iniziata dopo il sequestro di alcuni atti giudiziari tenuti in cella dalla Lioce, si è interrotta dopo che ne è stata ordinata la restituzione.

Conclusa la testimonianza e poco prima che il giudice annunciasse il rinvio dell'udienza, dal pubblico hanno iniziato a gridare "libertà, libertà", e subito è stato ordina

Torino: striscione e presidio di solidarietà alla brigatista Lioce davanti al Palagiustizia

L'iniziativa di una decina di Proletari per il soccorso rosso
Un presidio di solidarietà alla brigatista Nadia Lioce, composto da una decina di persone, si è formato davanti ai cancelli del Palazzo di giustizia di Torino.
L'iniziativa è del gruppo dei Proletari torinesi per il Soccorso Rosso Internazionale e giunge in occasione della ripresa di un procedimento, celebrato a L'Aquila, in cui la Lioce è chiamata a rispondere per alcuni atti di protesta compiuti nel carcere in cui è detenuta in regime di 41 bis.
Gli attivisti, che affermano di non avere chiesto permessi, hanno srotolato uno striscione e hanno distribuito volantini.
Digos e carabinieri controllano la situazione.to lo sgombero dell'aula per interruzione di pubblico processo.
Conclusa d'udienza, i manifestanti si sono mossi insieme verso il carcere.



Nessun commento:

Posta un commento