giovedì 23 novembre 2017

pc 23 novembre - Sciopero ad Amazon - una buona cosa, su cui però occorrerà tornare nei prossimi giorni

Amazon. Nel nodo di Piacenza i lavoratori scioperano per il Black Friday


I moderni schiavi del lavoro nel tempio della circolazione delle merci – Amazon – hanno convocato uno sciopero nello strategico giorno del Black friday, che tradizionalmente, da sempre negli Stati Uniti ed ora anche qui da noi, viene dedicato ai saldi fuoristagione, soprattutto per i prodotti tecnologici.
Lo sciopero riguarda il centro di Amazon a Piacenza, dove lavorano circa 4mila persone e i lavoratori chiedono un miglior trattamento economico. A conferma che nel settore strategico della logistica i lavoratori hanno potere contrattuale, per farsi sentire dalla multinazionale americana, hanno scelto il
momento in cui questa ha lanciato, anche in Italia, forti promozioni per il Black friday.
Nel centro di Castel San Giovanni (Piacenza), aperto dieci anni fa con un centinaio di dipendenti, oggi lavorano duemila lavoratori con contratto a tempo indeterminato e altrettanti con contratti di lavoro somministrato per affrontare i picchi di lavoro. Lo sciopero comincerà con il turno mattutino di venerdì e terminerà con l’inizio dello stesso turno di sabato. “Non c’è stata da parte di Amazon Italia – denunciano i sindacati – alcuna apertura concreta sull’aumento delle retribuzioni o della contrattazione del premio aziendale, considerando anche la crescita enorme di questi anni. I ritmi lavorativi non conoscono discontinuità, le produttività richieste sono altissime e il sacrificio richiesto non trova incremento retributivo oltre i minimi contrattuali”.
La replica della multinazionale statunitense è stata che “I salari dei dipendenti di Amazon sono i più alti del settore della logistica e sono inclusi benefit come gli sconti per gli acquisti su Amazon.it, l’assicurazione sanitaria privata e assistenza medica privata”. Non solo. “Amazon offre inoltre opportunità innovative ai propri dipendenti – si legge ancora nella nota diffusa dall’azienda – come il programma Career Choice, che copre per quattro anni fino al 95% dei costi della retta e dei libri per corsi di formazione scelti dal personale”.  In pratica si tratta di quel welfare aziendale che è una maledizione sia per i diritti sociali che il salario differito.
Ma l’altissimo tasso di sfruttamento dei lavoratori di Amazon e salari non certo favolosi, hanno visto mettere fine ad una favoletta. Lo sciopero nel giorno del Balck Friday è un segnale interessantissimo del potere che i lavoratori della logistica possono mettere in campo contro i padroni.

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