Lavorare per questo dovrebbe essere elementare per chiunque voglia questo 'potere popolare'. Ma a quanto pare non lo è.... e la vecchia e decrepita via elettorale viene riproposta come se niente fosse dai 'giovani' - bisogna lottare contro questa posizione!
proletari comunisti/PCm Italia
novembre 2017
Il potere del popolo e i suoi mali: il “crudismo politico” del Corriere della Sera
i - contropiano - stralci
Sarebbe
da ringraziare Antonio Polito che ha il merito di scrivere con crudità,
appena malcelata dai toni garbati e riflessivi, un editoriale dal
titolo “Il potere del popolo e i suoi mali” dove si sostiene che la
“democrazia del voto” crea solo casini alla tenuta dell’attuale sistema
economico, politico e sociale. Su questo i riferimento sono tanti, e li
conosciamo anche noi e ne potremmo aggiungere: la crisi della Merkel ma
anche in Belgio e Olanda,
la Brexit, il referendum catalano, i quattro governi italiani senza mandato elettorale, e noi appunto potremmo aggiungere almeno il referendum costituzionale del 4 dicembre, non a caso rimosso dalla riflessione.
la Brexit, il referendum catalano, i quattro governi italiani senza mandato elettorale, e noi appunto potremmo aggiungere almeno il referendum costituzionale del 4 dicembre, non a caso rimosso dalla riflessione.
L’editoriale
sottolinea che anche le soluzioni di ingegneria elettorale che ha
spinto al superamento e annullamento dei sistemi elettorali di tipo
proporzionale non funzionano più e che anche i sistemi maggioritari non
risolvono i problemi e non mettono al sicuro dalla instabilità politica,
elemento questo che è presupposto, implicito, visto come necessario al
governare l’attuale fase di crisi e di competizione internazionale.
Il
giudizio è lapidario, per Polito la democrazia per come l’abbiamo
conosciuta ormai è campo aperto per il populismo, che distinguere tra
“demos” e “populus” è inutile: qui vediamo tradotta la consapevolezza
che gli schemi che hanno permesso una stabilità tra democrazia formale e
un sistema capitalistico feroce stanno andando in frantumi, che
l’egemonia politica, economica e culturale che ha permesso di ottenere
dal “populus” l’accettazione democratica di una società profondamente
iniqua è in crisi. Una crisi che si esprime in maniere diversificate e
anche reazionarie ma che non garantiscono il controllo necessario alle
élite economiche e finanziarie europee e internazionali.
Anche
la crisi dei partiti popolari non è stata “curata” dai partiti fluidi,
dai partiti personali, dai partiti rottamatori, anzi queste soluzioni
che possiamo definire come forme della “politica della crisi” hanno
rinviato ma anche ingigantito la stessa crisi.....
....Per
questo male, sostiene l’editoriale, la soluzione è la fine della
democrazia rappresentativa e della rappresentanza come soggetto che fa
politica: per il saggista Polito la soluzione, la cura della malattia, è
uccidere il malato: quindi, trasformare definitivamente i parlamenti e
governi in organi di semplice amministrazione, con il compito di
ottimizzazione delle decisioni politiche prese altrove, e garantire un
“spettacolo della democrazia” sufficiente ad attirare un residuo di
elettorato.
Ancora
più chiaramente la cura è neutralizzare la sostanza della democrazia e
dare supremazia alla Legge (decisa da chi?), un ordine da far rispettare
a prescindere dalla volontà del popolo, e qui ci torna facile in mente
il Gian Maria Volontè, del film “Indagine su un cittadino al di sopra
ogni sospetto” con la famosa frase “Noi siamo a guardia della legge
che vogliamo immutabile, scolpita nel tempo. Il popolo è minorenne, la
città è malata; ad altri spetta il compito di curare e di educare, a noi
il dovere di reprimere! La repressione è il nostro vaccino! Repressione
è civiltà!” ed infatti, aggiungiamo, che non a caso in questi mesi
abbiamo avuto una svolta e un adeguamento delle politiche repressive
che sono ben rappresentate dal Ministro Minniti, crisi democratica e
repressione sono gemelli siamesi.
Più
chiaro di così! Questa è la loro crisi di egemonia e queste sono le
risposte reazionarie della borghesia. .....
Nessun commento:
Posta un commento