domenica 19 novembre 2017

pc 19 novembre - Industria e forze armate occupano le Università, serve la ribellione, sabotaggio, destabilizzazione per riaprire il confronto e il conflitto reale dentro le università

Urbino. L’università in mano alle “forze armate”, gli studenti fuori



Da tempo la nostra università ha intrapreso un percorso ben preciso.
Tutto è iniziato dall’accordo stipulato tra CRUI e Ministero della Difesa. Da quell’accordo sono derivati una serie di incontri, di lezioni, di sigilli d’ateneo e di agevolazioni.
Chi realmente riesce a usufruire di tutto questo? Non gli studenti, nemmeno i comuni mortali. Chi ci guadagna è il 28° reggimento Pavia di Pesaro, che è riuscito a creare un master apposito; ci guadagnano polizia, carabinieri, guardia di finanza e i loro parenti che
sono riusciti a ottenere sconti sulle tasse e l’istituzione di corsi e lezioni tenuti direttamente dalle FFOO.

Venerdì 17, una data emblematica, è stato fatto l’ennesimo evento vetrina, questa volta il sigillo d’ateneo è stato dato al Generale Toschi della Guardia di Finanza, e noi abbiamo deciso di opporci, di dire la nostra in quanto studenti. Quando ci siamo presentati all’ingresso dell’università, dove si teneva l’evento, abbiamo trovato un dispiegamento massiccio: polizia, carabinieri e finanza, non mancava davvero nessuno.
Proprio in quanto studenti ci è stato negato l’accesso all’ateneo, dicendoci “sono disposizioni date dall’autorità, se volete potete fare le vostre dimostranze fuori”. Abbiamo comunque provato ad entrare, ma visto il dispiegamento, non avevamo molte possibilità se non quella di fare informazione distribuendo volantini di fronte all’ingresso.
Appena aperto lo striscione è scattato il tiro alla fune con la Guardia di Finanza, che tra l’altro ha bypassato la parola data dal poliziotto due secondi prima. La tensione era palpabile: un nostro compagno, con in mano lo striscione, ha dovuto iniziare a correre perché letteralmente inseguito da un finanziere, a sua volta rincorso da uno dei nostri che cercava di capire quali intenzioni avesse l’uomo in divisa; fatto sta che il finanziere si ferma e rilascia un bel calcio al compagno che lo inseguiva.
Alla compagna che filmava tutta la scena è stato strappato dalle mani il telefono e sono stati cancellati tutti i video e le foto fatte durante la mattinata.
In un raptus di violenza, del tutto nuova agli ambiti universitari urbinati, un compagno è stato atterrato e poi sbattuto contro il muro, successivamente è stato trascinato per i capelli all’interno dell’ateneo, come se l’ateneo fosse il loro distretto e come se lui fosse stato arrestato. Il ragazzo ha subito il solito trattamento riservato alle “zecche”: insulti, minacce di violenza, di arresto ecc. (e su questo, invece, nulla di nuovo!)
Mentre il compagno era all’interno dell’università, i colleghi delle FFOO hanno preso un borsone con attrezzatura antisommossa, mostrandoci il casco come ulteriore atto intimidatorio.

Dopo una mezz’oretta, quindi a incontro quasi finito, dopo aver ripulito per bene il telefono sequestrato, il compagno viene denunciato, per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, e rilasciato dal “Commissariato degli Studi di Urbino” e il telefono riconsegnato, il tutto condito da un “tornate da dove siete venuti, è meglio per tutti!”
Gli avvenimenti e i soprusi di questo venerdì 17 hanno solo aumentato la nostra rabbia. Ci troverete comunque dalla “parte sbagliata” della barricata!
– TELECAMERE + SPAZI
– PISTOLE + SAPERI

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