All'università si tiene un convegno sulle politiche energetiche con un manager di Tap. Tanti e tante No Tap entrano in contatto con la Polizia fuori dal convegno, altri entrano dentro l'aula e interrompono gli interventi.
Nell'università di Lecce si tiene un 'workshop' intitolato "Sicurezza e tutela ambientale nello sviluppo di progetti energetici" con la partecipazione di diverse figure istituzionali e non.
Il tema al centro del convegno non poteva non essere la Tap. A rappresentarla il 'Country Manager' di Tap Michele Mario Elia, condannato lo scorso Gennaio a 7 anni per la strage di Viareggio. Al tempo ricopriva il ruolo di Amministratore delegato delle Ferrovie.
. “Voi ci togliete la nostra terra? Noi ci prendiamo le strade”
Al convegno era possibile accedere tramite iscrizione. Il contradditorio non solo non era contemplato tra gli invitati, ma neanche ammesso dentro l'aula. Gli inviti erano riservati solo a 'personalità ed esperti del settore'. Come a dire che chi la pensa diversamente non sa di cosa parla.
Tanti e tante No Tap si sono ritrovate a Piazza Tancredi per entrare al convegno ed esprimere il proprio punto di vista.
La Polizia ha circondato i presenti e per molti minuti sono seguiti contatti e spintonamenti da parte delle forze dell'ordine. Nel frattempo altri attivisti sono riusciti ad aggirare il dispositivo di Polizia, ad accedere dentro l'aula e ad interrompere la conferenza.
Altro che dibattito su politiche energetiche e sostenibilità ambientale. Chi in questi giorni ha ricominciato l'opera di distruzione dei terrotori intorno a San Foca, era l'unico che poteva esprimersi. Il tutto in un convegno a porte chiuse, blindato dalla Polizia. Peccato che qualcuno è riuscito, invece, a mettergli i bastoni fra le ruote.
E' la prima volta che l'università di fatto si presta ad una presa di parola sul tema Tap. Nei mesi passati le iniziative che studenti e studentesse No Tap volevano organizzare all'università per sensibilizzare sull'opera, sono state tutte vietate.
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