Fino ad ora non si hanno notizie sulle 47 assunzioni che l’azienda si era impegnata a fare a settembre, quindi siamo ancora fermi a circa 130 operai, ma di sicuro c’è ancora la cassa integrazione fino al 2018 e qualcos’altro! Vediamo.
A quanto pare sono stati comprati macchinari tecnologicamente molto avanzati per il taglio delle lamiere, tornio elettronico ecc.; alcuni operai stanno facendo
corsi di formazione per il loro utilizzo;
corsi di formazione per il loro utilizzo;
è in corso la realizzazione di motorette elettriche per Poste italiane, alcuni prototipi sono già stati costruiti e sono in prova;
in corso anche il progetto della trasformazione dei Fiat Doblò (Fca) in furgoni a motore elettrico, ma niente produzione in serie ancora per molto né per l’uno né per l’altro.
Attualmente circa 40 lavoratori sono addetti alla progettazione, dopo il corso di formazione degli anni scorsi con un orario di 8 ore al giorno e pausa pranzo di un’ora; gli altri, circa 80 vengono impegnati nella manutenzione, nell’elaborazione per il Doblò elettrico e per le moto facendo solo 6 ore al giorno (senza pausa), le altre due vengono pagate con la cassa integrazione.
Visto che per la Blutec il progetto è ancora in corso e valido, non si capisce bene a cosa possano servire gli scambi e le visite nei reciproci stabilimenti con la Cina! Quali sono i veri piani dell'azienda? Vogliono vendere...?
Se questo è lo stato degli ex operai Fiat (circa 500 ancora in cassa integrazione) figurarsi gli operai dell’indotto: non si vede niente di niente!
E per concludere, quindi, insieme alla inconsistenza del progetto Blutec, un progetto di vera copertura per lo smantellamento progressivo dello stabilimento, ma soprattutto della forza operaia, vanno in fumo chiaramente e naturalmente tutte le chiacchiere, le “preoccupazioni” e le “grida di allarme”, come titolano sempre i giornali, dei sindacati confederali Fiom, Fim, Uilm!
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