Comunicato del Collettivo Athena sui fatti accaduti a margine
del corteo cittadino
Un
gruppo di studenti del Collettivo Athena è stato aggredito dagli agenti
della Polizia Locale mentre tornava dalla manifestazione che si è svolta
oggi a Bari.
Due studenti sono stati anche trattenuti al comando della polizia municipale di Japigia e probabilmente denunciati.
Oggi
17 Novembre siamo scesi in piazza, attraversando la nostra città in una
manifestazione che ha ripercorso i luoghi protagonisti dello
sfruttamento dell’alternanza scuola-lavoro.
Eravamo
in Piazza Umberto in almeno 500 quando degli agenti della DIGOS e della
Polizia di Stato hanno cercato, con toni intimidatori, di scoraggiare
la partecipazone al corteo rivolgendosi direttamente a tutti quelli e
quelle che si stavano avvicinando allo striscione, soprattutto chi
intonava
cori, cantava, portava bandiere e, più generalmente, potesse essere definito “indecoroso”.
cori, cantava, portava bandiere e, più generalmente, potesse essere definito “indecoroso”.
Il
corteo si è fermato in piazza Diaz dove, dopo l’assemblea che ha
concluso la manifestazione, ci siamo avviati per riportare il furgone al
deposito.
All’altezza del ponte di
Corso Cavour il furgone è stato fermato dalla Polizia Locale, che ha
strattonato e preso dal collo un attivista che stava favorendo i
documenti del mezzo, perché faceva da schermo davanti al furgone su cui
sedevano più persone di quanto non fosse permesso dalla carta di
circolazione.
Successivamente la
Polizia Locale ha provveduto a fotografare tutti gli attivisti e le
attiviste che si erano intanto riversati nella strada, innervositi dalla
violenza con cui gli agenti hanno operato, picchiando e strattonando
tutti i ragazzi sul furgone senza nessun motivo. Siamo andati alla
ricerca anche di testimoni che raccontassero cosa fosse avvenuto: dalle
automobili, dai negozi, dalle case.
La
risposta è stato un ulteriore tentativo di aggressione ad un nostro
militante, che ha tentato di frapporsi tra la videocamera e i volti dei
minorenni presenti. L’agente responsabile di questa aggressione
scagliandosi contro gli studenti è scivolato sull’asfalto bagnato,
cadendo a terra, e incolpando lo studente aggredito della sua caduta.
Testimoni
oculari sul posto hanno visto quello che è successo e ne abbiamo
raccolto le testimonianze, che verranno utilizzate nel caso in cui le
accuse a carico degli attivisti vengano confermate.
Le
provocazioni poliziesche che sono durate tutta la giornata sono
totalmente inaccettabili e dimostrano come, sin dall’inizio, il loro
obiettivo fosse provocare gli studenti per ottenere una reazione che
permettesse un intervento repressivo.
La
minaccia della repressione non fermerà la nostra lotta contro
l’alternanza e le nostre iniziative per le scuole e per la città. La
solidarietà che stiamo già ricevendo ci spinge ad andare avanti e la
nostra priorità rimane lottare accanto a tutti e tutte.
Non ci avrete mai come volete voi!
Nessun commento:
Posta un commento