- L’Aquila. La Questura dice no al presidio per il processo a Nadia Lioce
La Questura
de L’Aquila vuole vietare i presidi al Tribunale e al carcere per Nadia
Lioce. Hanno paura anche dei presidi… Una ragione in più per esserci!
Digos e Polizia de L’Aquila stanno facendo di tutto per impedire la manifestazione/presidi in solidarietà con Nadia Lioce.
Due giorni fà hanno inviato alla compagna del Mfpr la prescrizione in allegato, perché le località indicate nel preavviso “impegnerebbero le carreggiate stradali di Via XX Settembre e della SS. 80 Dir 3” in quanto “risultano essere arterie principali e strategiche per la viabilità cittadina la cui interruzione provocherebbe grave disagio alla popolazione”.
Anche se il presidio della mattina era stato richiesto nello slargo presente sul lato destro del Tribunale, dove si sono già svolti presidi, per impedire che trovassero scuse per vietare del tutto, è stata fatta una nuova comunicazione indicando altri posti.Ma questo finora non è valso ad autorizzare neanche i nuovi presidi.
“Questo no perché è proprietà privata” (e dove è stata chiesta l’autorizzazione ai proprietari), la compagna si è sentita rispondere “ci dispiace, ma noi non vogliamo problemi con la polizia”.
“Questo no perché anche se è un marciapiede, implica invasione della carreggiata”, affermano Questura e Polizia Municipale. E l’indicazione di “luoghi alternativi” che potrebbero essere concessi, è talmente grottesca che si configura di fatto come un altro divieto: un micro pezzetto del campo di Piazza d’armi, a 750 metri dal Tribunale e una micro rotonda a 400 metri dal carcere per 15 minuti, sulla quale la Questura potrebbe “chiudere un occhio”, a patto che non ci si trattenga oltre e che non si “invada” la carreggiata stradale se non per andarci ed andarsene.
Il tutto condito con minacce di denunce, controllo stretto e striscianti ricatti verso la compagna del Mfpr, anche sulla sua condizione lavorativa.
Tutto questo perché nessuno possa vedere chi e quanto solidarizzano con una prigioniera politica rivoluzionaria.
Tutto questo a otto mesi di distanza dal corteo nazionale di Casa Pound a L’Aquila, per il quale il nuovo questore ha bloccato carreggiate e marciapiedi delle strade più nevralgiche e frequentate, sia da pedoni che da veicoli, e chiuso dentro casa privati cittadini!
(http://www.abruzzoweb.it/contenuti/casapound-manifestazione-sabato-all-aquila-modifiche-a-viabilita-/623541-4/)
Tutto questo non ci intimidisce, ma ci fa indignare ancora di più! Se dei presidi di solidarietà a una compagna prigioniera gli fanno paura, vuol dire che noi siamo nel giusto e loro sono dei fascisti!
Venite a L’Aquila il 24, la loro paura è la nostra forza!
E il 25 novembre alla manifestazione nazionale delle donne a Roma porteremo con forza questa battaglia e lo striscione: “Libertà per Nadia Lioce”
MFPR L'Aquila
Digos e Polizia de L’Aquila stanno facendo di tutto per impedire la manifestazione/presidi in solidarietà con Nadia Lioce.
Due giorni fà hanno inviato alla compagna del Mfpr la prescrizione in allegato, perché le località indicate nel preavviso “impegnerebbero le carreggiate stradali di Via XX Settembre e della SS. 80 Dir 3” in quanto “risultano essere arterie principali e strategiche per la viabilità cittadina la cui interruzione provocherebbe grave disagio alla popolazione”.
Anche se il presidio della mattina era stato richiesto nello slargo presente sul lato destro del Tribunale, dove si sono già svolti presidi, per impedire che trovassero scuse per vietare del tutto, è stata fatta una nuova comunicazione indicando altri posti.Ma questo finora non è valso ad autorizzare neanche i nuovi presidi.
“Questo no perché è proprietà privata” (e dove è stata chiesta l’autorizzazione ai proprietari), la compagna si è sentita rispondere “ci dispiace, ma noi non vogliamo problemi con la polizia”.
“Questo no perché anche se è un marciapiede, implica invasione della carreggiata”, affermano Questura e Polizia Municipale. E l’indicazione di “luoghi alternativi” che potrebbero essere concessi, è talmente grottesca che si configura di fatto come un altro divieto: un micro pezzetto del campo di Piazza d’armi, a 750 metri dal Tribunale e una micro rotonda a 400 metri dal carcere per 15 minuti, sulla quale la Questura potrebbe “chiudere un occhio”, a patto che non ci si trattenga oltre e che non si “invada” la carreggiata stradale se non per andarci ed andarsene.
Il tutto condito con minacce di denunce, controllo stretto e striscianti ricatti verso la compagna del Mfpr, anche sulla sua condizione lavorativa.
Tutto questo perché nessuno possa vedere chi e quanto solidarizzano con una prigioniera politica rivoluzionaria.
Tutto questo a otto mesi di distanza dal corteo nazionale di Casa Pound a L’Aquila, per il quale il nuovo questore ha bloccato carreggiate e marciapiedi delle strade più nevralgiche e frequentate, sia da pedoni che da veicoli, e chiuso dentro casa privati cittadini!
(http://www.abruzzoweb.it/contenuti/casapound-manifestazione-sabato-all-aquila-modifiche-a-viabilita-/623541-4/)
Tutto questo non ci intimidisce, ma ci fa indignare ancora di più! Se dei presidi di solidarietà a una compagna prigioniera gli fanno paura, vuol dire che noi siamo nel giusto e loro sono dei fascisti!
Venite a L’Aquila il 24, la loro paura è la nostra forza!
E il 25 novembre alla manifestazione nazionale delle donne a Roma porteremo con forza questa battaglia e lo striscione: “Libertà per Nadia Lioce”
MFPR L'Aquila
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