ArcelorMittal, da Genova ipotesi di sciopero europeo della metallurgia
GENOVA - Un sindacato
europeo, una contrattazione europea, un grande sciopero europeo. Sono
le parole d'ordine risuonate forti e chiare nella cornice di villa Bombrini che
ha ospitato, con la Fiom di Genova, il Coordinamento europeo dei Consigli di
Fabbrica della siderurgia. Un appuntamento che da alcuni anni si svolge nel
capoluogo ligure, ma che stavolta, alla luce della situazione delicata che
interessa gli stabilimenti ex Ilva, diventa ancor più significativo: "In tutta
Europa la siderurgia attraversa tempi difficili - dicono i rappresentanti dei
Consigli di Fabbrica, unitariamente - La necessità di collegare a livello
europeo le battaglie dei lavoratori è più che mai evidente". E ancora, "il
futuro è incerto. L'unica certezza è nella lotta e nell'organizzazione".
"I consigli di Fabbrica di Dunkerque,
Fos-sur-Mer, Brema, Duisburg, Amburgo, Eisenhuettenstadt, Liegi,
Genova, Novi Ligure, Piombino, Sestri Levante, Mantova, Racconigi, Paderno,
Canossa e Brescia - spiegano ancora - mostrano che è possibile intraprendere una
prospettiva di lotta comune". Dunque, un grande sciopero europeo "sarebbe la
massima aspirazione - dice Massimilano Repetto, della Rsu Fiom di Novi Ligure,
dove lavorano 681 persone. “Noi ci siamo già, da adesso: i problemi sono europei
ormai, non più nazionali". A fargli eco il collega francese, Philippe Verbeke,
coordinatore nazionale CGT che sottolinea come il sindacato sia orientato verso
la "possibilità di organizzare uno sciopero europeo: ArcelorMittal sta tenendo,
in qualche modo in ostaggio i lavoratori, scambiando le fluttuazioni del mercato
con una crisi generalizzata come quella che ci fu qualche anno fa" spiega ai
cronisti presenti.
A Dunkerque, nel nord della Francia,
lavorano 3mila dipendenti per lo stabilimento ArcelorMittal, di cui
1500 nell'indotto appalti. Al momento non ci sono casi di disoccupazione o cassa
integrazione. Diversa la situazione a Fos-sur-Mer, a Marsiglia, dove ci sono
operai in cassa integrazione. Giù cauto l'Rsu tedesco, Mike Bohlken dello
stabilimento ArcelorMittal di Brema: "La situazione non è buona: ci prepariamo
per la cassa integrazione nel 2020. Sull'ipotesi del grande sciopero europeo,
molto dipende dalla partecipazione: tutti al momento hanno l'obiettivo di dare
sicurezza al proprio sito, ma per poter realizzare il grande sciopero bisogna
avere l'adesione di tutti i Paesi e di tutti i sindacati. È molto difficile". A
Brema sono impiegati 3500 lavoratori.
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