domenica 10 novembre 2019

pc 10 novembre - Attacco ai militari italiani in Irak!

L'imperialismo italiano che agisce in Irak alleato e al servizio degli imperialisti Usa, delle multinazionali del petrolio, dell'industria militare e a sostegno del regime reazionario dell'IRAK - semina vento e raccoglie tempesta

Via tutte le truppe imperialiste italiane da tutti i teatri di guerra

proletari comunisti/PCm Italia
10 novembre 2019

   Le notizie da Il fatto quotidiano 

Attacco contro i soldati italiani in Iraq. Nell’attentato esplosivo sono rimasti feriti cinque militari: tre sono in gravi condizioni. Uno Ied (Improvised Explosive Device) un ordigno esplosivo rudimentale, è esploso al passaggio di un team misto di appartenenti alle forze speciali. I soldati erano a piedi insieme alle forze di sicurezza che stanno addestrando

L’attentato è avvenuto alle 11 locali nella zona di Kirkuk. I soldati stavano svolgendo un’attività di
supporto a un’unità di forze speciali dei Peshmerga. Il team stava svolgendo attività di addestramento (“mentoring and training”) in favore delle forze di sicurezza irachene
 I militari sono stati subito soccorsi, evacuati con elicotteri USA facenti parte della coalizione e trasportati in un ospedale “Role 3
 Al momento sono tre le missioni cui partecipano i militari italiani: la European Assistant Mission (EUAM), la missione Nato e l’operazione Prima Parthica per il contrasto a Daesh (Isis). Ed è a quest’ultima missione che partecipano i militari assaltati. La missione, avviata il 14 ottobre 2014, prevede “un dispositivo logistico-amministrativo di circa 250 unità”. Sul sito del ministero della Difesa si spiega che “il dispositivo nazionale opera nelle tre sedi ed in particolare in Erbil, ove sono in corso cicli di training a favore dei Peshmerga e a Baghdad“., Due dei feriti sono effettivi al IX reggimento Col Moschin dell’Esercito e tre appartengono al Gruppo operativo incursorsi Comsubin della Marina militare. 

Due giorni fa alcuni razzi Katyusha erano stati lanciati verso una base aerea in Iraq, a sud di Mosul, che ospita anche truppe americane. I razzi sono stati apparentemente lanciati da Mosul contro la base di Qayyara, circa 60 chilometri

I soldati delle forze speciali dell’Esercito italiano rimasti feriti in Iraq sono impegnati nella missione Prima Parthica / Inherent Resolve, l’operazione della coalizione multinazionale  in Siria e in Iraq cui partecipano 79 paesi e 5 Organizzazioni internazionali. Il contributo italiano alla missione, iniziata il 14 ottobre 2014, prevede un impiego massimo di 1.100 militari, 305 mezzi terresti e 12 mezzi aerei.

La missione prevede in particolare l’addestramento delle forze di sicurezza curde ed irachene – con il personale italiano dislocato tra Erbil, nel Kurdistan iracheno, e Baghdad – la ricognizione aerea con i droni e attività di rifornimento carburante in volo per i velivoli della coalizione. Ad Erbil opera il personale dell’Esercito nell’ambito del ‘Kurdistan Training Coordination Center’ il cui comando è attribuito alternativamente per un semestre all’Italia e alla Germania. A Baghdad e a Kirkuk – dove oggi c’è stato l’attentato – sono invece impegnati gli uomini delle forze speciali, appartenenti a tutte le forze armate italiane, che hanno il compito specifico di addestrare i militari iracheni del ‘Counter Terrorism Service (Cts) e le forze speciali e di sicurezza curde. Nella capitale irachena sono poi dislocati altri 90 militari nell’ambito della ‘Police task force Iraq’, che ha il compito di addestrare i poliziotti iracheni
Per quanto riguarda infine l’impegno dei mezzi aerei, quattro elicotteri da trasporto Nh90 sono schierati ad Erbil mentre in Kuwait sono schierati i Boeing Kc 767 A, gli Eurofighters e i Predator. A questi velivoli è affidato il compito di rifornimento in volo e sorveglianza del territorio

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