Migliaia
di studenti si sono mobilitati in tutta la
Francia, in solidarietà ad Anas, il giovane studente di 22 anni che a
Lione, davanti all'università, si è immolato dandosi fuoco a causa della
perdita della borsa di studio triplicando il costo dei suoi studi.A
partire dalla mattina a Lione, centinaia di persone si sono radunate
davanti agli uffici CROUS, ente nazionale di diritto allo studio, per
mostrare la solidarietà e denunciando l'estrema precarietà in cui vivono
migliaia di studenti. La manifestazione si è poi trasformata in un
corteo selvaggio, dall'edificio CROUS al rettorato, uno dei tanti
colpevoli indicati. "I giovani in cucina, i vecchi nella miseria, questa
società, non vogliamo" era uno dei cori che gridavano, infine, è stata
organizzata un'autoriduzione nella mensa universitaria, prima che
centinaia di studenti si trovassero e votassero il blocco
dell'università sia per oggi che per domani.
A
Tolosa, Monpellier, Nantes, Bordeaux e in altre città sono avvenute le
stesse dinamiche. Campus invasi, numerose manifestazioni al grido di
"Vidal – ministra dell’università - dimissioni, CROUS responsabile e
Stato colpevole!" con la netta volontà del blocco per i giorni
successivi.
A
Lille la facoltà di giurispurdenza è stata bloccata, contestando e
annullando anche l'arrivo di François Holland che avrebbe dovuto parlare
di crisi della democrazia… che contraddizione kafkiana! Gli studenti,
come lo stesso Anas nella sua lettera, lo hanno accusato di essere
coresponsabile delle condizioni di precarietà attuali.
A
Parigi la situazione si è fatta subita più tesa. Gli studenti si sono
riuniti di fronte a Le Crous alle 18:00 cercando anche di forzare le
porte dell'establishment mentre altri sono andati al Pantheon e alla
Sorbona in cortei selvaggi arrivando fino al cortile del Ministero
dell'istruzione superiore dopo aver forzato e aperto la cancellata
principale.
Nelle
varie iniziative è emersa la volontà di convergere sulla data del 5
dicembre per una mobilitazione generale contro Macron e il suo mondo. Le
richieste nelle assemblee si stanno delineando: c'è la pretesa del
pagamento immediato delle borse arretrate e un generale loro aumento sia
numerico che monetario e una richiesta generale di azzeramento del
carovita di uno studente, dalla mensa ai trasporti.
Le
dichiarazioni di circostanza di Macron sono parse nient’altro che
speculazione sull'ennessima tragedia provocata dalle sue politiche. È
facile parlare di precarietà, sempre in bocca ai politicanti di turno
nei talk show, facile dire che c'è la crisi, che bisogna tirare la
cinghia, resistere duro, studiare e lavorare sodo che così le speranze
di un futuro migliore si avverino, ma questi discorsi inevitabilmente
crollano quando questa precarietà uccide o tenta di farlo, quando uno
studente brillante di scienze politiche speranzoso di un futuro migliore
se lo vede negato con il beneplacito delle amministrazioni e della
politica.
450 euro al mese come
fanno a bastare per l'affitto, i trasporti, i libri, i pasti e la
normale vita di uno studente? Come si può reggere l'ansia e lo stress di
sentirsi un collare addosso e un guinzaglio troppo stretto che tira ad
ogni minima variazione di traiettoria con il ricatto di perdere la borsa
di studio? Come si può reggere l'imbarazzo del non potere uscire, nel
non poter spendere perchè la tua vita è misurata con il contagocce...
come si può reggere la totale precarietà e assenza di prospettive
future? A furia di tirare la cinghia, ci si soffoca.
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