...così i lavoratori a 6 euro all’ora non perdono il posto.
È questo lo spaccato che emerge dall'inchiesta della Guardia di finanza di Mestre sullo sfruttamento massiccio delle maestranze (in maggioranza bengalesi) che vengono assoldate da società subappaltatrici, e da una seconda indagine dei carabinieri che un mese fa ha portato a un maxi-sequestro di pastiglie di Yaba
Drogarsi per poter lavorare, per sostenere i turni massacranti nei cantieri di costruzione delle grandi navi a Porto Marghera. Perché in gioco, con uno stipendio da fame, c’è anche la possibilità di mantenere il posto e di ottenere quindi il rinnovo del permesso di soggiorno. La chiamano la”droga di Hitler”, perché durante la Seconda Guerra Mondiale i soldati del Terzo Reich ne facevano un uso massiccio, così da poter sostenere qualsiasi fatica. Ma anche la “droga della pazzia”, perché crea gravi danni al sistema nervoso, genera ansia e depressione, con il rischio di arrivare al suicidio. La Yaba è una droga sintetica a base di metanfetamina che induce uno stato di iper-eccitazione, riducendo allo stesso tempo la sensazione di fatica e di fame. A farne uso massiccio a Marghera sono
proprio i bengalesi impegnati nella cantieristica.
Il prezzo va dai 4 ai 10 euro per pasticca. I carabinieri hanno interrogato decine di persone che hanno ammesso di aver acquistato le pastiglie. Tra di loro ci sono numerosi operai impiegati alla Fincantieri. Gli operai che guadagnano una media di 5-6 euro all’ora per costruire le grandi navi e arredarle sono sottoposti a ritmi massacranti, come ha dimostrato l’inchiesta della Finanza. Per rispettare i tempi di consegna sono costretti a lavorare ben oltre l’orario di lavoro, senza percepire straordinari. Anzi, in base al sistema della “paga globale”, vedono diminuire il guadagno medio.
Due dei pusher individuati dai carabinieri lavoravano per la Pz Company Srl di via Cappuccina, a Mestre, una società che ha subappalti in Fincantieri.
Il pubblico ministero veneziano Giorgio Gava, nel decreto di sequestro dell’operazione “Paga globale” ha scritto: “È emerso che i lavoratori di plurime società che hanno svolto negli anni le operazioni di molatura e carpenteria nella stabilimento di Marghera della Fincantieri, hanno retribuito i loro lavoratori in termini totalmente difformi rispetto alle buste paga, senza alcun riconoscimento di ferie retribuite, lavoro straordinario, lavoro festivo e assenze per malattia”.
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