martedì 12 novembre 2019

pc 12 novembre - Ravenna - gruppi studio/rivista/partito - Un intervento e un appello

Il circolo di proletari comunisti-PCm di Ravenna invita alla partecipazione di gruppi di studio di formazione teorica che accompagnino le lotte che stiamo facendo, quindi centrati sul problema cruciale per chi ogni giorno subisce l’oppressione di questo sistema dove comandano i padroni (in fabbrica/nei luoghi di lavoro, nelle scuole/università, in tutti gli ambiti dove si sviluppano i rapporti sociali) e che vuole liberarsi da queste catene.
Il problema è: RIBELLARSI E’ GIUSTO E NECESSARIO, MA COME?
Noi proletari comunisti-PCm non ci limitiamo a sostenere la ribellione ma cerchiamo di organizzarla e trasformarla in una forza per la Rivoluzione.
Siamo, quindi, contro chi pensa che bastano solo le lotte sindacali, sociali, antifasciste, antirazziste, a maggior ragione siamo contro chi si propone come Partito per andare alle elezioni e al parlamento e fare di questo il solo terreno di lotta per portare avanti i bisogni degli operai e delle masse popolari, lasciando intatto il sistema di potere dei padroni che invece hanno il loro Stato, i loro governi, le loro
leggi e le loro forze repressive che usano contro di noi, tutta l’esperienza accumulata dimostra che le vittorie strappate con dure lotte vengonocancellate appena i rapporti di forza si fanno favorevoli ai padroni.
Così come siamo contro quelli che pensano che il movimento è tutto ed il fine è nulla, che non si pongono il problema del potere politico, che si riempiono la bocca del concetto di “popolo” e nascondono la realtà della lotta di classe al suo interno. Senza il Partito proletario il “popolo” è assoggettato alla borghesia, alla piccola borghesia (sia di destra che di sinistra) e
verrà usato strumentalmente per i loro interessi.
La Rivoluzione è l’unica soluzione. Siccome non è la stessa cosa di una rivolta occasionale ma punta al potere politico, al rovesciamento di un potere, per farla è necessario un Partito di tipo nuovo, rivoluzionario.
Questa è la questione centrale.
Noi diciamo che il Partito è necessario e che deve essere di tipo nuovo, che dalle lezioni positive e negative(molto più importanti quelle negative) delle lotte rivoluzionarie impara e trova la sua strada per vincere.
Solo il Partito di tipo nuovo, nel fuoco della lotta di classe, in stretto legame con le masse, può dirigereun'autentica lotta rivoluzionaria.

Con la Formazione Operaia ci stiamo “armando la testa” con il marxismo che da un lato ci fa vedere la realtà,che è divisa in classi sociali, dal punto di vista del proletariato (non solo dal punto di vista dei padroni maneanche di quello della piccola borghesia che esercita la sua egemonia nei movimenti o dell’aristocrazia operaiain quella dei sindacati confederali- le idee hanno TUTTE un’ impronta di classe) e dall’altro ci rende forti per il combattimento, per la lotta rivoluzionaria.
Noi diciamo che la Teoria è importante, quella proletaria, rivoluzionaria è decisiva,
senza la quale non sappiamo dove andare, non conosciamo la politica che viene fatta sulle
nostre teste (la Teoria rivoluzionaria è una scienza che come tale va trattata. cioè non la
puoi assimilare se non con lo studio), non riusciamo a leggere i fatti politici, non abbiamo
un pensiero critico (e un’azione conseguente) rispetto alle idee dei padroni e ai luoghi
comuni dei partiti e movimenti della piccola borghesia.
Come proletari comunisti-PCm stiamo portando avanti una campagna di presentazioni della
rivista teorica “la Nuova Bandiera” che serve per avanzare politicamente, teoricamente
e organizzativamente e che affronta proprio questi temi.
La Nuova Bandiera è quella del Partito che chiama i proletari, i giovani e le donne
ribelli, a diventare soggetti attivi e dirigenti del nuovo inizio della rivoluzione proletaria
per rovesciare il potere dei padroni e per fare piazza pulita dei gruppi revisionisti, opportunisti,
movimentisti e del sindacalismo borghese e piccolo-borghese.

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