mercoledì 13 novembre 2019

pc 13 novembre - Napoli - scandalosa sentenza profascista della Corte di Assisi

Casapound, la Corte di Assise di Napoli assolve 35 tra dirigenti e militanti dalle accuse di associazione sovversiva e banda armata



I giudici non hanno condiviso la linea dell’accusa rappresentata dal pm Maresca che ha sottolineato come il gruppo fosse ispirato da "un’ideologia che cerca lo scontro e si propone di affermare violentemente i propri ideali". Una condanna a tre anni per Enrico Tarantino, per porto e detenzione di ordigni esplosivi.


Il pm Maresca chiuse con 35 richieste di condanna la requisitoria nei confronti dei militanti del movimento Casapound e di altre sigle come Blocco studentesco e H.M.O. Le pene più severe furono proposte per quattro imputati, ritenuti capi e organizzatori: 8 anni di reclusione furono chiesti per Enrico Tarantino, 6 anni ciascuno per Giuseppe Savuto ed Emmanuela Florino (figlia dell’ex senatore di An, Michele) e Andrea Coppola. Il sostituto procuratore chiese anche pene alternative rispetto all’ipotesi d’accusa secondaria di associazione per delinquere “semplice”. L’inchiesta partì in seguito a violenti scontri tra gruppi di estrema destra e antagonisti, a Napoli.
Per Maresca erano sussistenti le ipotesi di associazione sovversiva e banda armata perché il gruppo era ispirato da “un’ideologia che cerca lo scontro e si propone di affermare violentemente i propri ideali”. Su questi due reati, nella fase delle indagini, si sono registrate decisioni contrastanti: la tesi della Procura è stata accolta dal gip Francesco Cananzi, bocciata dal tribunale del Riesame e riconsiderata invece dalla Cassazione, che aveva ritenuto i fatti al centro dell’inchiesta espressione “di una strategia ideologicamente orientata alla sovversione del fondamento democratico del sistema“.

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