venerdì 15 novembre 2019

pc 15 novembre - Ultima ora: dalla Francia scarcerato Vincenzo Vecchi! Vittoria delle mobilitazioni: nè galera nè estradizione!

da rainews
15 novembre 2019 La giustizia francese ha rimesso in libertà Vincenzo Vecchi, esponente dell'area anarco-autonoma milanese, l'ultimo black bloc condannato definitivamente a 11 anni e mezzo di carcere, di cui l'Italia aveva chiesto l'estradizione.


E' stata la Corte d'Appello di Rennes, nella Francia occidentale, a stabilire "l'irregolarità" del mandato d'arresto europeo di Vincenzo Vecchi per i fatti di Genova, ordinandone il rilascio nonostante le richieste delle autorità italiane. Condannato nel 2009 dalla Corte d'Appello di Genova per i fatti del G8, Vecchi, 46 anni, fu arrestato lo scorso 8 agosto in Francia, dove vive in clandestinità da diversi anni. All'esterno del tribunale la sentenza è stata accolta in lacrime e applausi da decine di sostenitori che si erano costituiti in comitati. Vecchi da diversi anni viveva a Rochefort-en-Terre, nel distretto di Morbihan, dove lavorava come pittore col nome Vincent Papale. Soddisfatto lo scrittore Eric Vuillard "E' una vittoria della libertà. Siamo tutti molto felici". Così Eric Vuillard, scrittore e cineasta francese che sin da subito si è mobilitato insieme al Comitato di solidarietà in difesa di Vincenzo Vecchi. "Siamo molto felici e ora stiamo andando al carcere per aspettare Vecchi che esce. C'è stata una mobilitazione importante e questo ha avuto un ruolo nella decisione di oggi" della Corte di Appello di Rennes che ha deciso di non estradare Vecchi come richiesto dai mandati di arresto europei emessi dalla giustizia italiana. "La decisione di oggi dimostra la fragilità della procedura legata ai mandati di arresto europei. E' una procedura che colpisce la libertà e le libertà pubbliche", spiega lo scrittore. "La battaglia da questo punto di vista continua. Vanno soppressi, non si possono scambiare persone come se fossero merci. Se si vuole una giustizia europea serve un codice penale europeo, aprire un dibattito", sottolinea ancora Vuillard.

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