Con questo ddl alle donne, rese da questo Stato, da questi governi della borghesia, dai padroni, sempre più subordinate, discriminate, dipendenti economicamente, con condizioni di vita sempre più precarie, difficili, si vuole togliere anche l'assegno di mantenimento, scaricando di fatto tutto sulle donne, anche economicamente, il peso dei figli.
Un ddl che di fatto è uno strumento per impedire il divorzio. Per condizionare fortemente nelle scelte di libertà dai vincoli maritali le donne. Tante di più ora si troverebbero costrette a sopportare la
relazione, anche se brutta, opprimente, violenta, per paura di non poter mantenere i figli.
Così come è una chiara azione antidivorzio l'istituzione della figura del "mediatore". "I coniugi - dice il ddl - con figli minori per ottenere la separazione dovranno essere, per legge, seguiti da un mediatore familiare, che sarà a pagamento, con tariffe fissate dal ministero della Giustizia". Ancora soldi che tante donne avranno difficoltà a pagare, in una situazione assurda in cui le donne dovrebbero pagare una figura istituzionale che ha il compito principale di non fare divorziare.
Ipocritamente in nome del pari diritto a tenere i figli, di un rapporto "equilibrato e continuativo con entrambe le figure genitoriali", viene esaltata la concezione patriarcale che concede all'uomo diritti sulle donne, sui figli, e quasi niente doveri; nascondendo, tra l'altro, il fatto per cui l'affido dei figli alle donne è anche frutto dell'intreccio di condizioni storiche che continuano a scaricare sulle donne l'onere della famiglia, ma anche del disinteresse della maggioranza degli uomini ad occuparsi dei figli.
E' facile immaginare come ne approfitteranno molti uomini di questa rinnovata posizione, per imporre alle donne le catene del rapporto matrimoniale, o le condizioni in caso di separazione.
Ipocritamente si parla di tutelare i diritti e interessi dei minori, ma in realtà i bambini/ragazzi vengono trattati come oggetti di proprietà, a cui è negata una libera scelta di dove stare, con chi stare, chi non volere, ecc. I bambini, così, non sono persone, con volontà, diritto di decidere; il ddl prevede con il “piano genitoriale“, un vero e proprio progetto educativo che i genitori dovranno proporre, e in cui dovranno essere indicati anche i tempi di frequentazione, i percorsi educativi e scolastici, le vacanze...
Ma c'è un altro punto della legge che ha un segno molto pericoloso e preoccupante che agirebbe come strumento di ostacolo, repressione verso le donne che denunciano violenze, maltrattamenti. Si dice che un genitore che dipinge male l'altro, cercando di mettergli il figlio o la figlia contro dovrà risarcire entrambi e potrebbe perdere anche la responsabilità genitoriale". della serie: subisci e stai zitta, altrimenti non solo paghi, ma ti verranno tolti i figli... Anche questo diventerebbe un via libera alle violenze in famiglia da parte di uomini che si sentirebbero protetti dalla legge.
Simone Pillon, il primo firmatario del disegno di legge, è noto per essere tra i fondatori del comitato organizzatore dei Family Day e per le prese di posizione contro le unioni civili e l’aborto. E' tutto dire! E si capisce abbastanza bene che dall'attacco al divorzio si passerà presto all'attacco al diritto d'aborto.
MFPR - Movimento femminista proletario rivoluzionario
mfpr.naz@gmail.com - http://femminismorivoluzionario.blogspot.com/
Nessun commento:
Posta un commento