D’altronde,
non ci si poteva aspettare altro, dopo che – nella commissione
d’inchiesta per l’accertamento dei fatti – è stato inserito Alfredo Principio Mortellaro, ex ingegnere capo del Servizio per le Informazioni e per la Sicurezza Democratica: in pratica una spia.
Secondo
l’ingegner Agostino Marioni, ex presidente della società Alga che si
occupò dei lavori di rinforzo della pila 11 del ponte nel 2003, il
tragico evento si è consumato a causa della caduta di una bobina di
acciaio del peso di 3,5 tonnellate dal carico di un Tir.
Per
inciso, ecco cosa scrive la società tra le sue rederenze (si veda il
link https://www.edilportale.com/aziende/alga_108171.html): «Viadotto
Polcevera – Genova 2003. Alga progetta ed esegue la sostituzione degli
stralli sulla prima antenna del Viadotto Polcevera, opera
dell’architetto Riccardo Morandi degli anni 60’, tramite il sistema per
stralli AL200. L’intero intervento è stato effettuato a senza
interruzione di traffico».
Ma
torniamo all'accaduto: il rotolo, cadendo sulla sede stradale, avrebbe
prodotto un effetto molto simile a quello di una cannonata, a seguito
della quale si è prodotto, a detta del consulente della società
Autostrade per l’Italia, il collasso della struttura.
Nelle
ore immediatamente successive alla esposizione di questa teoria da
parte del Marioni, la ditta di trasporti – la Mcm di Novi Ligure –
proprietaria del mezzo da cui sarebbe caduto il semilavorato di acciaio
ha sdegnosamente escluso l’eventualità.
Ma la cosa interessante è che – grazie ad un servizio del programma televisivo Report
– sono gli stessi tecnici dell’Aspi ad escludere questo evento, in un
fuorionda il cui contenuto fa comprendere dove vuole andare a parare lo
specialista.
«C’è una grande trave
che attraversa il pilone. Che poi porta in appoggio la campatina
centrale da 36 metri, che molto verosimilmente si è rotto là. Si vede
nel filmato. Se si guardano i filmati si vede che a un certo punto
questa campatina non c’è più, è cominciato da lì il crollo».
A
parlare così - lo anticipa la newsletter, giunta alla nostra redazione
sabato tre novembre alle ore 19:17, della televisione privata locale Primocanale
- è Giuseppe Mancini, che per ironia della sorte condivide con l’altro
professionista il ruolo di esperto di parte per il gestore della tratta
autostradale incriminata.
Genova non
necessita certamente di assistere al rimpallo di responsabilità tra
possibili autori del misfatto, né tanto meno di depistaggi: merita
invece che il ponte venga ricostruito in tempi brevi e che vengano
stabilite altrettanto celermente le responsabilità di quanto accaduto.
Bosio (Al), 05 novembre 2018
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
Nessun commento:
Posta un commento