Mazze bottiglie e coltelli: un lavoratore SI.COBAS in “codice rosso” a Prato
Due
lavoratori iscritti al SI COBAS sono stati vittime ieri sera di una
gravissima aggressione con bastoni, bottiglie di vetro e armi da taglio
mentre rientravano a casa dopo la fine del proprio turno di lavoro.Si tratta di due dipendenti della DS di Zhang Xiangguo a Montemurlo, una delle tante fabbriche tessili del pratese a conduzione cinese. Uno dei due operai è in codice rosso al Pronto Soccorso di Prato, dove rimarrà sicuramente per tutte la notte. Si è trattato di un agguato pianificato in piena regola: i lavoratori sono stati aggrediti lungo il loro percorso abituale di ritorno a casa, precisamente all'imbocco di un sottopasso pedonale, lì dove gli aggressori potevano più difficilmente essere visti.
Si tratta fuori da ogni dubbio di un gravissimo atto intimidatorio.
Si tratta fuori da ogni dubbio di un gravissimo atto intimidatorio.
Adeel e Abbas sono due dei lavoratori DS che a Luglio si rivolgevano al sindacato denunciando una
situazione di vera e propria schiavitù: turni di 12 ore al giorno, sette giorni su sette, per buste paga da fame. Lì iniziava un lotta dura, passata da scioperi e denunce pubbliche, che ha portato ad un primo accordo, e quindi al riconoscimento formale dei diritti fondamentali dei lavoratori: retribuzioni in linea con il CCNL Tessile per 40 ore settimanali di lavoro, riconoscimento di riposo settimanale, ferie, malattie e tredicesima.
situazione di vera e propria schiavitù: turni di 12 ore al giorno, sette giorni su sette, per buste paga da fame. Lì iniziava un lotta dura, passata da scioperi e denunce pubbliche, che ha portato ad un primo accordo, e quindi al riconoscimento formale dei diritti fondamentali dei lavoratori: retribuzioni in linea con il CCNL Tessile per 40 ore settimanali di lavoro, riconoscimento di riposo settimanale, ferie, malattie e tredicesima.
E' evidente che i padroni del settore sono terrorizzati dall'idea che questa storia di riscatto faccia da apripista per molte altre. E infatti già decine e decine di lavoratori impiegati nelle fabbriche tessili a conduzione cinese si sono rivolti dopo i primi scioperi di luglio alla DS agli sportelli del nostro sindacato. In tutti i casi le condizioni di sfruttamento denunciate sono pressochè identiche a quelle descritte già per la DS. Si tratta di un “segreto di pulcinella”: tutti sanno – istituzioni in primis – della realtà di schiavitù e illegalità totale che si nasconde dietro le mura di moltissime fabbriche tessili del territorio. I lavoratori aggrediti stanotte sono tra quelli che hanno avuto il coraggio di denunciare e combattere un sistema intollerabile di sfruttamento che schiaccia migliaia di lavoratori, in primis cinesi e richiedenti asilo asiatici ed africani.
L'agguato di stanotte arriva dopo che gli stessi lavoratori hanno subito ripetute pressioni psicologiche e minacce di vario genere per “convincerli” alle dimissioni “volontarie”. Proprio per questo ed altri motivi (ritardi nei pagamenti e nuove irregolarità nelle buste paga), il 13 ottobre i lavoratori rientravano in sciopero fino al tavolo in Prefettura del 15 ottobre, dove veniva siglato un verbale che impegnava l'azienda a terminare le pressioni sui lavoratori sindacalizzati. Minacce e pressioni sono continuate invece fino ad oggi.
Quanto accaduto non può essere sottovalutato né tollerato. Proclamiamo quindi per oggi lo sciopero dell'interna giornata alla DS di Montemurlo. Sempre oggi (7.11.2018) dalle ore 15:00 manifesteremo sotto la Prefettura
Quanto accaduto non può essere sottovalutato né tollerato. Proclamiamo quindi per oggi lo sciopero dell'interna giornata alla DS di Montemurlo. Sempre oggi (7.11.2018) dalle ore 15:00 manifesteremo sotto la Prefettura
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